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Pubblicata il 21/12/2010
Le luci irrequiete di stanotte,
i pizzichi di zanzare già invecchiate,
e cos’è quel pandemonio di tracce,
pulsano e barcollano i risentimenti,
in un diluvio già compresso
da mistiche feritoie.

Intrufolarsi nel bilico dei sogni
appiedati, agganciarli cosi per quell’attimo
che serva, e poi dimenticarli come
autistici sembianti di una storia
intrisa di peccati.

La lana scotta di questi tempi,
non c’è ragione di ripugnare
lo stesso verso che includiamo
nei cuscini più smagriti, per necessità
di un sonno profano.
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