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Pubblicata il 19/12/2010
Libellula gentile,
sognava altipiani,
e nel silenzio
soleva nutrirsi
di spicchi di sole
e particelle
infinitesimali.
Ali fragili, ma
nel cuore la forza,
di un albatro.
Il cielo quaggiù
è malato, dovunque
s'ode lo strepitio
delle cornacchie,
e per le libellule
sempre meno spazio.
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mi sono sentita la libellula.
delicata.
bacioni

il 19/12/2010 alle 19:18

Bella poesia. Molto apprezzato il titolo. Complimenti e saluti.

il 19/12/2010 alle 23:20

molto evocativo il titolo, la libellula mi fa pensare all'animo umano, fragile eppure forte, alla cacciata dal Paradiso, dove viveva felice e al suo precipitare nel mondo, abitato da tante cornacchie che ne limitano l'esistenza.
bellissima!
un abbraccio
eos

il 20/12/2010 alle 10:44

... e lo sei! Un bacissimo! Fabio.

il 20/12/2010 alle 11:23

Grazie del bellissimo commento. Abbraccio ricambiato, amico. Ciao, Fabio.

il 20/12/2010 alle 11:24

Grazie, Simone. Sempre molto gentile. Ciao, Fabio.

il 20/12/2010 alle 11:25

La libellula è una metafora di un animo dolce e sensibile, il quale deve farsi forza per vivere tra tante cornacchie. Il riferimento bibblico non c'è, però la poesia è libera interpretazione. Un bacissimo! Fabio.

il 20/12/2010 alle 11:29

dolce delicata le libellule sono in via di estinzione
oggi le cornacchie ci comandano e sono cavoli amari :-) ciao

il 20/12/2010 alle 20:30

Io, caro fabio mi sento una libellula
in mezzo alle cornacchie,
di spazio nella vita
lo faccio a gomitate,
per sentirmi viva
in questa vita infame.

Piaciuta tanto la tua poesia.
Marygiò

il 21/12/2010 alle 06:46

Capisco cosa vuoi dire con quel "ci comandano". La tua è una lettura socio-politica. Grazie, Astro. Ciao, Fabio.

il 21/12/2010 alle 17:40

Grazie, Mary. Lo so che tu sei una dolce libellula. Un bacio, Fabio.

il 21/12/2010 alle 17:41