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Pubblicata il 16/12/2010
Io sono l’infinita transizione
la duna che si sfalda e poi riforma ad ogni alito di vento
oppure a detta di una di quelle brutte portinaie
sopravvissute solo nei romanzi parigini di successo:
“Un de ces va-et-vient d’enfer
qui saillissent de mégots et aussi de quelques crottes
le rez-de-chaussée de ce fichu bâtiment
du XVI”.

Ah. Io che già faccio parte dell’Accademia delle Terra Piatta
voglio ora inventarmi la Setta delle Donne Ragno.
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Che bello, sorellina (posso?)!!!

il 16/12/2010 alle 18:25

;-P

il 16/12/2010 alle 20:00

mmm...l'accademia della Terra Piatta.... bella grinta eh...

il 16/12/2010 alle 21:54

basta crederci, cara path, basta crederci....

d.

il 17/12/2010 alle 08:16

Scrivi davvero bene duna. Preferisco questa tua poesia alle altre dal tono un poco "smorfioso". Senza offesa. Ciao

il 17/12/2010 alle 08:22

oh. è un complimento questo?

d.

il 17/12/2010 alle 08:34