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Pubblicata il 16/12/2010
Brillano nei suoi occhi,
luci d'alba e tramonti,
che mai di più belli ella ne vide,
e in cuor suo, freme il ricordo,
degli anni tesi fra preghiere e sogni.
O pioggia africana, ricorda quand'ella
bagnata di gocce di provvidenza,
saltava con l'agilità dell'impala,
per non inzuppar l'odorosa chioma,
e nel correr spedita, la creatura pensava,
che le risa fossero favori dell'Eterno,
e non figlie d'attimi fuggenti.
Come sfumerà l'amarezza dei tempi andati,
quando la savana con corona d'ibiscus
la elesse regina, inebriandole le nari,
come dimenticarsi dello sguardo di quel cielo,
che maternamente cullava le sue fantasie?
Oh, se le rimembranze fossero caduche,
il cuor patirebbe meno, e invece le azzurrine
vene delle mani, palpitano incessanti
al ritmo d'infuocate reminiscenze.
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userei un linguaggio più attuale per descrivere queste meraviglie africane...mi hai fatto viaggiare! Grazie!

il 16/12/2010 alle 10:04

Bellissima descrizione di una creatura africana che rimpiange le semplici e meravigliose cose dei tempi passati.Non succede anche a noi lo stesso?..
Abbraccio.

il 16/12/2010 alle 14:33

A mio avviso, il linguaggio un pò antico impreziosisce. E dal momento che si tratta di una dedica ad una donna italo-africana, ho voluto conferire ai versi una sobria eleganza. Grazie, PatPath. Fabio.

il 16/12/2010 alle 14:54

Io non rimpiango le cose del passato, perché non mi piace vivere con nostalgia, ma cerco di crescere giorno dopo giorno, pur essendo un uomo maturo. Un bacio dolcissimo, Fabio.

il 16/12/2010 alle 14:56

ho aspettato a commentare per cercare di capire a chi dedichi questi versi pieni di immagini molto evocative. Mi fanno pensare ad una donna, bambina in Africa che già allora avvertiiva potentemente il richiamo del divino e viveva libera e felice in quegli spazi a perdita d'occhi.
Ora non è felice forse perchè ha lasciato la sua terra e ne avverte una nostalgia struggente, e non può impedirsi di riandare con la mente e col cuore al tempo vissuto lì.
scusa Fabio ma cosa le impedisce di tornare? Forse è una donna costretta a vivere qui? cioè è il simbolo di quelle tante donne africane "importate" per il diletto di certi tipi di "uomini"?
in ogni caso la trovo veramente bellissima.
un abbraccio
eos

il 16/12/2010 alle 16:18

Una poesia dedica dolcissima
per una donna, sei un grande poeta Fabio.
felice giorno.
Marygiò

il 16/12/2010 alle 16:55

e una signora poesia piaciuta :-) ciao

il 16/12/2010 alle 17:05

Ho capito che dedichi questi versi ad una donna italo-africana per cui mi spiego il lessico usato.
Sono molto belli e si nota dell'affetto fra le righe.
Complimenti Fabio....è molto bella la tua poesia.
Un abbraccio,
helan

il 16/12/2010 alle 18:38

La mia dedica è rivolta a Vincenza Bartolotta, non autrice di professione, ma per deletto come lo siamo noi (poi vedere il suo profilo e le sue opere su Poesieracconti). In realtà il tuo intuito è stato nuovamente determinante. Vincenza ha vissuto per buona parte in Africa ed ora vive e lavora qui, in Italia, altre cose di lei non so. La mia dedica è stata ispirata dai suoi testi ricchi di immagini, di profumi e di ricordi dell'Africa. Di lei mi hanno colpito i suoi affinati sensi, specie l'odorato e la scrittura sempre lineare, comprensibile e fluida. Poi, come tu avrai capito, mi piace scrivere quel che penso e quel che immagino. Un bacio gentile, Fabio.

il 16/12/2010 alle 19:21

Grande? Poeta io? Mi accontento di cavarmela. Se proprio vuoi fare un complimento, non farlo a me, ma fallo al mio cuore. Un dolce bacio, Fabio.

il 16/12/2010 alle 19:23

Beh! E' un bel complimento. Ti ringrazio, Astro, ti distingui sempre per l'estrema gentilezza. Un saluto cordiale. Fabio.

il 16/12/2010 alle 19:24

In realtà avrei dovuto usare un linguaggio più comune, però se devo fare un dono, preferisco dare il meglio di me stesso. Un tenero abbraccio, Fabio.

il 16/12/2010 alle 19:27