Smalto rovinato e unghie maltagliate
come i muri tarlati di ‘sta casa,
sedie rappezzate alla bene e meglio
sembrano incarnare l’affetto che hai per me.
Non volgi mai la testa quando esci
hai vergogna di vedere le mie ciglia
basse e folte a rimirare il gruzzoletto
posato sul comò a risarcirmento danni.
Senti forte il richiamo del tuo tetto,
incasso e come ragioniera tiro somme:
domani c’è l’affitto e il mutuo vecchio,
e accendo un cero se avanza qualche spiccio
Rimane il solito fastidio a altezza cuore
ma non è certo il fumo e quel po’ d’alcool,
ora non ho tempo e soldi per dottori
com’è venuto anch’esso se ne andrà.
Intanto sola come sempre
cerco di trovare un lenitivo,
conosco bene,sono esperta in certi mali
e so che è sempre meglio il fai da te.
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