Sfrigola il tram imbinariato
nelle strade assolate di agosto,
e mena a fatica l’unico suo passeggero:
il conducente che si tiene in disparte
sguardo attento all’orda vociante.

Trambusto di genti
nella via dei negozi
ma è già finito anche il tempo dei saldi.

Manganelli che rotean sopra le teste
si fan largo nell’aria pesante
lieti di incontrar resistenza
di ossa che cigolano
e fan sottofondo alle urla.

Come lupi affamati
le sirene che stonano
invece d’ammaliare col canto.

Nebbia fuori luogo
avanza coprendo lo scempio
e si spande tra i vicoli
intrugliati di odor d'osterie,
un tempo fucine d’idee.

Notizie esilaranti irrompon dallo schermo
e mi provocano sorriso,
non certo il buonumore.

Il divano è un po’sgualcito,
il frigo è semivuoto,
le spiagge semipiene,
alta è la guardia dei commercianti
ancor più della saracinesca.

Le cambiali sono lì,
ed il mese ha già girato la boa,
l’ufficiale giudiziario comincia a far di conto.

C’è la crisi che imperversa
e la politica è perversa
come la spirale,
ma per alcuni versi
è sempre meglio che ci sia.

Chiamano all’appello
alla rotonda del Montorsi
dove il cardo incrocia il decumano.

Tutti a mano alzata
ma la mia oggi è a riposo,
ho la camicia da stirare,
stamane marco visita:
mandatemi un dottore!

Le tasse le ho pagate quasi tutte,
mi sdraio sul sofà,
mi concentro sulla pancia,
mi controllo l’ombelico,
mi sforzo di star serio.

Ma non posso far promessa,
una cosa resta certa:
laggiù in strada,
in mezzo agli altri,
non potrei abbronzarmi i denti.

Tassativo,resto in casa!