Nell’enormi stanze gremite di silenzi
parlo all’aria,accreditandomi risposte
che si librano lievi,benché grevi,
dalle fessure del legno e dei muri scrostati.
Con mani affusolate da pianista
sfoglio pagine giallo-seppia
in contrasto con unghie di rosso laccate
-ma adoro anche il blu,in tutte le nuances-
Han catturato sprazzi di vita
rimanendo così,statiche,
e io non riesco a definire i contorni
di felicità vissute interiormente.
Fotogrammi del quotidiano,
li guardo uno a uno comporre il mio film
e nella mia testa,scarna di pensieri
non odo clamori di gioia o tristezza
aleggia solo un’opprimente stanchezza di vita.