PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/11/2010
Lingua di Nettuno avida e schioccante
lecca questi scogli glabri e taglienti.

Preghiere sommesse di donne
alle poppe dei pescherecci al largo.

Teste chine a molluschi sulla rena
che giocano a nascondino
e alle spalle piccoli orti da curare.

Un rullino ormai antidiluviano
non basta a noi -turisti del vento-
come rete per fondali.

Qui è profondo
…molto profondo.
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Scogli glabri è geniale

il 18/11/2010 alle 17:20

così mi è venuta e così l'ho scritta.
Grazie della lettura e dell'apprezzamento.
Un saluto da Viridiana.

il 18/11/2010 alle 18:18

"Turisti del vento" è una definizione che mi piace molto, oltre ad essere poetica. Anche gli ultimi due versi offrono il senso del silenzio ed al contempo dell'inquietudine. Bella l'immagine degli orti che scendono quasi fino al mare, senza un vero confine tra la terra ed il mare; tra l'attività ed i bisogni dell'uomo e gli spazi vitali della natura. Una profonda e splendida composizione, espressa con vera maturità espressiva. Un abbraccio e complimenti. Fabio.

il 18/11/2010 alle 18:32

del commento e della lettura.
Buona serata da Viridiana.

il 18/11/2010 alle 19:35

li abbiamo ripuliti ben bene in questi anni,do you remember the tanker Prestige?
Eh,brutto affare quello,Nettuno c'ha un fegato grosso così,credimi.
Un saluto da Viridiana.

il 18/11/2010 alle 19:42

sensuale e voluttosa la prima strofa, mistica la seconda, naturalistica la terza: fotografano la Galizia molto meglio della più sofisticata macchina fotografica. Almeno in superficie. La chiusa è molto evocativa, suggerisce molto di più di quanto avresti potuto fotografare.
in altre parole: è bellissima!
un abbraccio
eos

il 18/11/2010 alle 21:51

non solo il mare,ma anche il carattere delle persone,mai fermarsi all'apparenza.
Grazie del commento e della lettura.
Un ri-sorriso da Viridiana.

il 18/11/2010 alle 21:56