PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/11/2010
Quella che adesso è agli stipiti croce
fu dove tu disteso al legno il radio
accolsi in carne oltre ai chiodi la spina
del ragno quando staccasti la spina
per consacrarti santo. E la mia croce
è il lamento grattato dalla radio
la cronaca che esiste solo in radio
o in tivù la mattina quella spina
nera che Cristo non portasti in croce.
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Jul

La croce è stanca di accogliere sofferenze...

il 13/11/2010 alle 12:09

Gioco ispirato alle sestine. La poesia è anche calembour. Ciao!

il 13/11/2010 alle 12:18

si è una specie di sestina dimezzata, in realtà mi serviva come esercizio per comporne una intera ma credo che il progetto andrà per le lunghe. Comunque c'è qualcuno di voi di Siena o dintorni?

il 13/11/2010 alle 13:05

Quella che per te agli stipiti è croce
per altri è un palo di telegrafo,
se tu avessi mandato una bella lettera a Cristo anzichè sprecarti con la poesia...
Deh!Cristo!!!
Avresti fatto prima e con meno confusione.
Saluti!

il 13/11/2010 alle 14:49

La citazione non riesce a rendere il commento pertinente.

il 13/11/2010 alle 14:52

allora...o mi piazzi due belle virgole tra l'inizio e la fine del v.2 o non ci capisco una falangetta.....se rispondi poi ne riparliamo....insomma il verbo accogliere non ha un past tense opinabile, o no?....
p.s.: magari refundesti.......
NK

il 13/11/2010 alle 22:49

Sono consapelove di rappresentare in questo momento la vergogna della "poesia" italiana in ogni caso molto probabilmente refusi... sulla punteggiatura credo che sia uno dei quei casi in cui la fine del verso acquista una funzionalità rilevante.

il 14/11/2010 alle 00:45