Rapito dal volo dei cormorani e delle urie
incollavi gli occhi al cielo stranamente terso
amalgamando i colori in una tinta unica
scolpendo il viso con un sorriso beato
Rimiravo il profilo lineare dell’oceano
cadenzando passi sull’arenile di Cabourg
pensando a Stendhal e a Flaubert
-meravigliosa questa spiaggia in autunno-
Ai flauti del mio amato Renè Clemencic
contrapponevi il blues di John Mayall
forse ero io ad essere in errore
così ostinata a imbrigliare il passato.
T’illudevi di stringere patti e armistizi
con il mio presente così complicato
ma c’era sempre e solo la tua firma
io usavo l’inchiostro simpatico.
Mi spiace per Mayall