c'è come uno sbigottimento per questo crepuscolo giunto inaspettato, nel pieno del giorno quando nulla lo lasciava presagire. Non si sa come reagire, si resta muti e tremanti ad ascoltare la "voce" di un destino che canta malinconico il dolore mentre le mani ancora sono "infarinate di stelle".
La speranza della rinascita è in quell'unica corda , un pò afflosciata ma integra, ancora in grado di emettere un suono di speranza.
Passerà il crepuscolo ed anche la notte e un nuovo sole accarezzerà caldo le braccia.
molto piaciuta anche se molto triste.
baci
eos
Bellissimo lo stile al quale ci hai abituato. La strofa che maggiormente preferisco è la penultima. Ancora una volta, la tua scrittura separa l'esordiente dal poeta esperto, il balbuziente da colui/ei che dispensa emozioni attraverso la parola. Brava, Anna. Un bacio, Fabio.
il titolo e le pazienti sirene, l'ultima corda speranzosa, il sole rigido che scivola, belle immagini per un aedo verso sera che c'intrattiene, rich.
Delicata poesia che lascia alla fine un velo di dolce tristezza.Bellissima.Ciao.
con le mani
che accarezzano una stella
miamaur con chitarra a suonato
e una foto ci ha donato
con un scritto hai versato lacrime di cuore :-) ciao
Grazie cara Eos, mi dicono che quando sono triste sono più "poetica" Boh! vorrei essere più serena e scrivere meno poesie...
non farmi montare la testa Manuelito...cmq
grazie per il tuo commento e scusami se non sempre restituisco/ricambio come dovuto...un forte abbraccio.
anna
Oggi il tuo canto è triste,
è come un lamento suonato
nel vento e ,rimane solamente
una corda ,frammento di speranza.
Ma sono certa che ritornerà
un'alba nuova e diversa.
Con affetto.
Dora
io non ci sperò più...ma mi affido alla Volontà del Signore. baci. anna