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Pubblicata il 06/11/2010
A un soffio gli passò ,così vicino
Parea davvero non aver timore
Talmente piccolo da sembrar pulcino
Sapeva che poteva fargli male

La bava in bocca il grosso molosso
Con fauci spalancate e ringhiava
Tra le sue zampe aveva un osso grosso
Tirando la catena poi abbaiava

Se lo sfotteva il gatto ed era sicuro
Non si sarebbe mai spezzata la catena
Legata così forte dentro al muro
Gli urlava : sei soltanto tutta scena

Guardami gli diceva sei un poveraccio
Scodinzolante per un pezzo d’osso
Non ti puoi muovere preso per il laccio
Sei tanto stupido per quanto sai sei grosso

vedi io come corro ,povero cretino
un balzo fece ,attraversò la strada
un attimo e divenne tappetino
sotto una ruota come marmellata

morale della favola chissà
avere tutto e a volte avere niente
si può morire per la libertà
si muore certo ad esser deficente
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Gran bella metafora, in rima, sulle dinamiche della vita tra libertà e schiavitù. Esiti imprevisti ed imprevedibili si frappongono e scombinano le carte… vedi la fine dell’arroganza (motivata) del gatto. Sul piano delle riflessioni suscitate devo dire che sono molteplici… ad ogni lettore l’ardua sentenza (nel senso della morale). Bella e simpatica.

il 06/11/2010 alle 20:51

gran bella lettura la tua ,grazie un caro saluto

il 06/11/2010 alle 21:16