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Pubblicata il 06/11/2010
E' come se uno strumento suonasse e io non sentissi la melodia
E' come se il tempo si fosse bloccato e abbia cominciato a ripercorrere la strada passata
E' come se i gesti, le richieste, i suggerimenti svolazzassero invisibili agli occhi del cuore
E' come se l'uomo e la sua tristezza si fossero sciolti in una lacrima
E' come se non sapessi più scrivere, non sapessi più leggere nè contare. Un ritorno al passato.
Eppure questa musica la sentivo, eppure questo tempo lo sbeffeggiavo, eppure questa passione la percepivo come i primi raggi di sole in un giorno d'estate.
Poi fiumi e oceani di parole stonate, treni di ballerine sgraziate, Lunghi regimi dittatoriali hanno voluto il silenzio. Un silenzio troppo assordante per far filtrare una qualsiasi parola .
E cadono le foglie in primavera e i fiori appassiscono. Viene la neve in estate e si gelano i mari. Le nuvole si fermano e smettono di danzare.
Le stesse stelle si vedono appena e questa nebbia tanto fitta non permette agli occhi di asciugarsi al sole.
Mi domando se sia arrivato il tempo delle parole, dove la voce conti più dei baci. Dove l'amore vi sia solo nelle giornate di sole.
Mi guardo attorno, mi guardo dentro e non capisco...
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Jul

Quello che esprimi è il dramma contemporaneo che attanaglia gran parte di noi: non ci capiamo più niente e peggio ancora, non cerchiamo di comprendere il perchè degli altri, rintanati nel nostro egoismo alienante, stiamo perdendo il senso della vita avendo ibernato ogni emozione.
Ciao,
Jul

il 06/11/2010 alle 12:23

Ed invece....mi sembra proprio che capisci. Il viaggio di ritorno/risalita....certe volte comincia....solo quando si tocca il fondo. E la risposta alla tua domanda finale e' un decisivo..........SI!!!!!!!!!!!!!!! Complimenti e saluti

il 06/11/2010 alle 12:57

sono daccordo con il tuo commento :-) ciao

il 06/11/2010 alle 13:43