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Pubblicata il 29/10/2010
Dopo la felicità
c'è vertigine e silenzio.
Sono salito su quel tetto
per scale strette come un deretano.
Inciampando ogni momento. Poi
un sublime panorama: laggiù
carni putrefatte e dall'alto
la luna ad illuminare
il volto. Dopo
la felicità
tutto è talmente dolce
e non resta che la morte.
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tutto così paradossale in questa tua poesia, come un percorso iniaziatico che alla fine trova la visione...

il 29/10/2010 alle 14:28

dopo la caduta c'è la rinascita :-) ciao

il 29/10/2010 alle 23:18

Ciao Arturo in realta' non vuole essere paradossale. Cosa succede dopo aver raggiunto con molta fatica la felicita'? Cosa ci puo' essere ancora? Siamo sempre felici a scapito o malgrado gli altri. Questa poesia si riferisce alle sensazioni di un momento preciso vissuto recentemente. Grazie.

il 30/10/2010 alle 10:13

Piuttosto: dopo il picco in volo, lo spleen. Grazie.

il 30/10/2010 alle 10:15