PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/10/2010
è rovinato dicono,
con incostanza
mi faccio grattare
da un ramo il fondo,
c'è melma intorno,
eppure una volta
ero lucido
un vaso assurdamente perfetto,
un vanesio appena uscito dal forno,
intero e pomposo.
un lavoro di concetto
di un dio che s'era armato
di pazienza e gusto
per farne
un 'opera d'arte
con il resto del creato.
le mani intorno alla creta
unte ed il giro vorticoso
di una vite
per dargli forma.
manipolandomi con destrezza,
con un movimento rotante di conquistata grazia.
poi la cottura lenta nel caldo antro,
compatezza e forza
cosi acquisita avevo la vita.
una nascita e per non sfigurare con la sfinge
portavo anche in me
parola scritta.
anni di posa,di contesa,
di piena sostanza e
ammirata resa.
poi con il tempo
un colpo di vento ripetuto
e fu
che tra il sole e la pioggia
ricevetti il primo cretto,vissuto
con spavento tanto da girarlo
nell'ombra per non vederlo.
ma dai calendari volano i lustri
e ogni cosa da i suoi frutti
e anche la luna mostra
al sole che langue la faccia.
cosi i colori sbiadiscono,
le mode cambiano
e mettono a letargo
le memorie che non servono
in un canto-ne.Sostituito dal freddo metallo.
che peccato,ero bello,ora più non incanto,sono
in fondo al giardino tra il fango.
ma pur sbeccato
dal gran calcio ricevuto
sto tra il nero fico
e lo spino-bianco,
adossato al muro vecchio
dimenticato...
ma sono il rifugio
di un ranocchio.
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mi è piaciuta l'ironia e la metafora sul tempo che passa e sull'invecchiare...sai essere leggera ed allo stesso tempo profonda cara cate..ciao

il 23/10/2010 alle 12:49

cussa arrana seu deu , drommu in su vasu e pappu figu niedda
belliscedda sa battorina Brabarixinna, saludi a si biri
Maximeddu

il 23/10/2010 alle 13:03

cussa arrana seu deu , drommu in su vasu e pappu figu niedda
belliscedda sa battorina Brabarixinna, saludi a si biri
Maximeddu

il 23/10/2010 alle 13:03

scusa Arturo ho sbagliato inserendo il commento , è in sardo

il 23/10/2010 alle 13:04

sic transit gloria mundi: stravaganza intellettuale sempre valida. Rivoluzionario il ranocchio che utilizza " la grandeur" per sopravvivere.
Lettura istruttiva.
saluti
ninomario

il 23/10/2010 alle 15:49

non si possono rinverdire le foglie nel loro autunno ma si può sempre sognare una nuova primavera con nuove gemme,penso che anche il vecchio messo da parte può essere rifugio ,grazieeeeeeeeee ciao cate

il 23/10/2010 alle 21:21

sfuggente come il vento ,ma lo senti quando ti prende
ti ringrazio fratello ,in simbiosi ariele e cate

il 23/10/2010 alle 21:27

credo ,non si può pasticciare con la vita ,bisogna provare soltanto fare di vizi virtù se si riesce e non illudersi che tutto rimanga inalterato,ma che vuoi farci mi piacciono i cocci vecchi ed i ranocchi ,ciao ninomario ,un salutone cate

il 23/10/2010 alle 21:30

Notevole la tua poesia. Piaciutissima. Oggi effettivamente il vaso di pandora non incanta più, abbiamo oltrepassato i limiti pandoriani già da un pezzo.... Bello che alla fin fine serve da rifugio per il ranocchio...
Ciao abbraccione one one
Fabio

il 24/10/2010 alle 17:43

Il vaso di Pandora conserva
tutto ciò che appartiene al passato,
E anche memorie antiche ,
che non potranno più essere rivissute...
E così questo vaso giace
in fondo al giardino,
anche se sbeccato e dimenticato,
rimane il rifugio di un ranocchio che si ripara.
Una poesia che ci porta
a riflettere sulla caducità della vita.
Gradita.
Dora

il 25/10/2010 alle 17:11

abbraccione a te , se osserviamo i cretti che il tempo fa abbiamo la speranza del nuovo che ancora deve arrivare,ciaoooooo cate

il 26/10/2010 alle 20:14

siamo fatti di trascorsi ,non bisogna rimanerne ancorati ma nemmeno dimenticarli,gradito il tuo passaggio ,ciao cate

il 26/10/2010 alle 20:16