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Pubblicata il 13/10/2010
Carlo Barabino
aveva il cervello fino,
Stalieno ha ideato
il cimitero piu' bello del creato.
Nello spazio centrale
la staua della fede
con in mano una grande croce.
Tutt'intorno
un immenso campo di tombe,
alberi di verde vestiti
vegliano il sonno dei defunti.
Una bianca e ampia gradinata,
e trasversalamente gallerie antiche a cupola
colme di lapidi e statue.
Poi , imponente e vasto si erge
"Il tempio dei suffragi"
detto anche Pantheon.
A destra ci si addentra in un bosco
colmo di vegetazione,
monumenti bianchi risaltano,
si innalzano da secoli,
celano le ceneri di gente nobile.
In alto
ho trovato a tomba di Giuseppe Mazzini
e del garibaldino Burladino Antonio,
(faceva parte della spedizione dei mille.)
Nel cimitero si trovano le spoglie
di altri personaggi famosi:
la moglie di Oscar Withe scrittore dell'800
e quella del cantautore Fabrizio De Andre'.
Nel cimitero
c'e' anche il forno crematorio,
due stanzette
raccolgono le ceneri dei cremati.
Un odore acre misto
al suono della musica classica
ti esalta la mente,
trasportandoti con la fantasia nell'aldila'.
In un viale del bosco,
immersa nella quiete
ho visto una statua:
era l'angelo della morte.
Mi ha osservata con occhi sbarrati
e poi mi ha parlato
dicendomi:
"Stanotte forse ti verro' a trovare":
Un attimo
son rimasta impietrita
e poi spaventata,
mi son messa a correre,
sembravo impazzita,
mi son diretta verso l'uscita.
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Ho dimenticato la G nel titolo
Staglieno
poi staua sta per statua

il 13/10/2010 alle 08:35

Ho dimenticato la G nel titolo
Staglieno
poi staua sta per statua

il 13/10/2010 alle 08:36

nella corsa forsennata ti sarai persa la "G" e la "T", comprensibilissimo. Un cimitero, anche se bellissimo è sempre un cimitero e un angelo della morte che ti dice "Stanotte forse verrò a prenderti" mette le ali ai piedi a chiunque!
bella la prima parte, mi ha fatto sorridere la fine.
La morte mette paura a tutti.
baci
eos

il 13/10/2010 alle 11:38

Sei stata abbastanza chiara nel descrivere questo cimitero,
luogo di riposo perpetuo dei nostri defunti.
e poi mi è sfuggita la risata finale,
sei una potenza Quiara. baciotto.
Marygiò

il 13/10/2010 alle 20:06

le tue poesie mi si presentano agli occhi in forma reale, m'immergo nella lettura e le vivo.
è bellissima,mi ha colpita la parte dei forni crematori,
mi è tornato alla memoria quando ho portato mio padre e quel odore non lo dimenticherò mai.
brava

baci ste

il 09/11/2010 alle 19:11