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Pubblicata il 27/09/2010
16. Gesù disse: “Quando vedrete uno che non è nato da una donna, prostratevi e adoratelo. Quello è il vostro Padre.”

Il Realizzato è colui che è “nato due volte”: la prima volta è nato da una donna, la seconda volta non è nato da una donna!
In altre parole è colui che, con la seconda nascita “non è nato da donna”. Il nato due volte è consapevole di Essere l’Incarnazione di Dio, quindi deve essere considerato il vostro vero Padre, dice Gesù.
In India “Colui che lo ha mandato”, il Maestro di Gesù che chiama Padre, sicuramente era “non nato da donna”.


17. Gesù disse: “Forse la gente pensa che io sia venuto a portare la pace nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo: fuoco, ferro, guerra.
Perché saranno in cinque in una casa: ce ne saranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre, e saranno soli.”

Il cammino spirituale (sadhana) è un cammino di lotta: “fuoco, ferro e guerra”, innanzi tutto contro il proprio ego, che cercherà in tutti i modi di “sopravvivere e sopraffare”. Il vittorioso, alla fine, sarà solo con Sé stesso, la nostra Realtà Una-senza-secondo.
È una guerra di sterminio totale, nemmeno un solo nemico deve sopravvivere per poter cantare vittoria. Basta un solo foro nel secchio per far uscire tutta l’acqua!
Peccato che certi musulmani interpretino la jihad in senso belligerante contro i fratelli delle altre religioni.
È davvero un peccato, perché la vera jihad deve essere contro il proprio ego. Lo stesso discorso vale per i “tifosi oltranzisti e fondamentalisti” di qualsiasi religione, anche quella cristiana!
Il numero cinque in questo detto potrebbe anche riferirsi, come il detto 20, ai famosi Cinque Elementi sottili costituenti la materia del corpo umano (la casa suddetta). In tal caso il detto indicherebbe la consapevolezza del Sé raggiunta attraverso la saggia conoscenza del mondo, cioè della materia, attraverso il viaggio a ritroso fatto con la negazione (neti-neti) degli Elementi stessi: della Terra per primo, dell’Acqua poi, quindi del Fuoco, dell’Aria e infine dello Spazio, ritrovandosi nel vuoto, pieno solo dell’infinita beatitudine del Sé.
Questa è una tecnica già citata e indicata anche dalle Upanisad.


18. Gesù disse: “Vi offrirò quello che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, quello che non è apparso nel cuore degli uomini.”

Qualsiasi cammino spirituale, ad un certo momento non può più andare avanti e, necessariamente, si deve fermare, in attesa della grazia del Signore che, solo per Sua Volontà, si svela nel cuore puro.
È la stessa situazione del cammino spirituale insegnato da San Giovanni della Croce nelle sue magnifiche opere educative:
“Salita del Monte Carmelo” e “Notte Oscura”.


19. I discepoli dissero a Gesù: “Dicci, come verrà la nostra fine?” Gesù disse: “Avete trovato il princìpio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il princìpio. Beato colui che si situa al princìpio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte.”

Nell’Apocalisse di Giovanni, Cristo, ovvero il Padre, si definisce esplicitamente: “Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio. Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!”.
La stessa Verità sta nel Vedanta: Isvara è il Riflesso dell’Assoluto, è il Princìpio e la Fine, è il Signore del Tempo. Tutto questo Universo è nato da Dio e ritornerà a Dio.
Il viaggio a ritroso è il cammino spirituale di ogni essere umano, che nasce per questo: per tornare alla sua origine che è Dio stesso.
Se dunque troviamo il Princìpio abbiamo trovato anche la Fine. Conoscere il Princìpio è Conoscere anche la Fine. Questo fatto automaticamente farà decadere la necessità di rinascere e, di conseguenza, non si sperimenterà più la morte:
si svelerà la Natura Immortale ed Eterna di Essere.


20. Gesù disse: Beato colui che nacque prima di nascere. Se diventate miei discepoli e prestate attenzione alle mie parole, queste pietre vi obbediranno. Perché vi sono cinque alberi per voi in Paradiso: non mutano, inverno ed estate, e le loro foglie non cadono. Chiunque li conoscerà non sperimenterà la morte.

È beato colui che è “nato due volte”. Dalla sperimentazione consapevole della Realtà o Spirito o Sé, provengono tutti i poteri sulla materia sottile e grossolana sottoposta.
Sono quelle famose siddhi (poteri) conseguenti allo yoga (unione).
Il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno o quant’altro di simile, sappiamo che sono dimensioni mentali, perché tutto ciò che è fuori dall’uomo è da dentro di lui che proviene. Nulla esiste che non sia nell’uomo!
Pertanto, i “cinque alberi” suddetti sono figurativamente i Cinque Elementi sottili, i basilari mattoni della materia, dalla cui successiva Quintuplicazione, sottile e grossolana, viene plasmato lo Spazio fluidodinamico todeschiniano e, grazie al quale, si perviene ai nuclei atomici, agli elettroni, quindi ai composti molecolari ecc., cioè alla materia. Quando si conosce e si sperimenta la natura fenomenale del Cosmo, Maya, si perviene alla Consapevolezza del Sé, quindi alla Immortalità. Quando si entra nel “Regno”, che è sempre dentro di noi, si è un “nato due volte” e si vive in questo mondo vedendo Dio, udendo Dio, palpando Dio, gustando Dio e odorando Dio dappertutto e in qualsiasi momento, cioè sempre e contemporaneamente; perché si svela la perfetta Consapevolezza di Essere Dio stesso, quindi si vive in questo mondo che si trasforma in Regno (che ricordo essere dentro e fuori di noi).
I “cinque alberi” possono essere anche i “cinque sensi” che, purificati, ci permettono di vedere che tutto è Dio ab eterno, cioè “le loro foglie non cadono”.
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i tuoi scritti mi riempiono di gioia :-) ciao

il 27/09/2010 alle 19:49

questo scritto mi fa riflettere soprattutto su una cosa: le stesse parole possono essere interpretate in modo diverso e quindi volte a quello che soggettivamente si vuole raggiungere, falsandone alla fine la verità di fondo. Per questo sarebbe opportuno che ciascuno si "abbeverasse alla fonte" e non si fermasse a ciò che i vari ministri di fede, di tutte le religioni, propinano.
Presentati i vari credi religiosi bisognerebbe secondo me stimolare ad una lettura critica delle Sacre Scritture, e bisognerebbe che l'uomo compisse in proprio la ricerca della verità che più lo convince. Questo bisognerebbe insegnare : a farsi carico del proprio cammino religioso .
Mi piace e convince quanto dici sul Paradiso, Purgatorio e Inferno: condizioni dello spirito e mi piace l'identificazione dei 5 alberi con i nostri 5 sensi che ci mettono in contatto diretto con Dio.
Mi piace questo tuo "Vangelo di Tommaso": mi spinge a riflettere e a rafforzare perciò le mie convinzioni.
un abbraccio
eos

il 28/09/2010 alle 07:15

Sono contento per la tua gioia, grazie del passaggio

il 29/09/2010 alle 08:23

Mi fa piacere che ti spinge a riflettere...
grazie del passaggio

il 29/09/2010 alle 08:24

A me dà un senso di divinità
questo Vangelo di Tommaso,
cosa devo dire
che non ti hanno detto Vincenzo caro,
mi hai tolto la parola,
sono ancora immersa nel Vangelo,
mi hai regalato
una tranquillità interiore immensa.
grazie e che Dio ti benedica.
Marygiò

il 30/09/2010 alle 10:08

Sono contento per te, grazie cara.

il 01/10/2010 alle 08:34