PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/09/2010
Il maestrale toccò
improvvisamente
con dita fredde
la tua spalla ambrata
e s’increspò la pelle
sotto la sahariana
stropicciata, di fresco lino,
color naturale.


Con sguardo fisso
guardavi lontano
quasi ad azzerare la distanza
fra te e l’orizzonte.

Quel giorno contai
quattro capelli bianchi
sulle giovani tempie,
che un ricordo
aggrottava d’improvviso.

Senza battello,
senza remo o vela,
la tua culla fu certo
presso il mare, o
l’acqua viva dei fiumi
ti fu chiara nutrice ?

Non seppi mai.

Uomo venuto dal mare
subito ti battezzai
nelle mie fantasie
di donna solitaria.

Ti amai,
come se vedessi il mare
per la prima volta.

Dalle tue labbra stillava
Un miele ambrato e presto ne fui ebbra.
Oggi, però,la marina assolata
emana echi misteriosi
di voci giovanili,
ma fra tante
la tua voce non distinguo..

calma e desertica
appare la riviera
dove ieri regnasti
più che dorato mito.

La tua assenza
s’impone nel mio cielo
come campana vuota
che non diffonde armonia.

Un brivido percorre
ora la pelle
ieri odorosa di alghe,
ed il rosso sipario
del tramonto
stringe il cuore
in una morsa strana.

Malcelata,
mi scintilla una ferita,
e solo oggi m’avvedo,
che ferisce più di un bisturi
un addio non pronunciato.

Forse domani,
appeso il sogno
al salice del rimpianto
e deposto il fardello degli anni
m’immergerò nel sonno,
cullata, protetta
nell’arco di mare caldo delle tue braccia.

Erano lieti
i giorni dell’innocenza.

Le parole scintillavano
come stelle,
le tue mani parlavano d’amore,
i tuoi gesti
pagine irrivelate
da leggere in un tempo
indefinito.

I tuoi occhi, mio cielo,
traboccavano di sole,
che a piene mani
riversavi nel mio petto.

Ritorna,
uomo venuto dal mare !
Con una lanterna di luna
verrò a cercare
la tua chioma bruna,
le tue braccia di onda.

Parlami
col tuo verso di diamante
con parole di spuma marina.
Cercami
con la prima stella vespertina.

Sussurrami
sillabe di vento
che misteriosa alchimia
tramuti nella voce amata,
nell’alito tuo caldo
sulla fronte.


Cerchio di fuoco
che non si estingue.
Nube di fumo
che mi avvolge e acceca.
Camicia di ferro
sulla pelle nuda
si palesa la tua assenza.

Tale dolore
e tale morte oscura
procura dentro me
questa ferita
e nessun’altra creatura
può colmare
l’orma che lasciasti tu.
Uomo del mare.

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Non l'ho mai pubblicato per via della lunghezza.
ma tagliarla in due o tre parti l'avrebbe fatta soffrire troppo
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tagliarla in più pezzi ne avrebbe sicuramente snaturato il senso. E' vero che è lungo però si legge d'un fiato e non ci si "perde".
E' come un canto che inizia focalizzando l'attenzione sulla figura affascinante di quest'uomo che profuma di mare, sa di mare, del mare ha il mistero.
E dentro di te è rimasto simbolo personificato del mare, della sua forza e immensità. In fondo di lui non sai nulla, sai solo i sentimenti che vi hai proiettato e le emozioni che suscitò sulla fertile mente di una donna, immagino ragazza,solitaria e abituata secondo me a vivere più di immaginazione che di una realtà troppo limitata e limitante.
L'uomo del mare , misterioso e affascinante,è stato forse il primo in assoluto a suscitarti anche i primi turbamenti e il fatto che non lo hai conosciuto, nè visto invecchiare ha contribuito alla sua mitizzazione.
Ora che il tempo ha trasformato e portato via il paesaggio dove lo vedesti la prima volta, si è manifestato dentro te il timore di perdere con "lui" anche te stessa, la te che eri allora.
Certo che nessuno potrà sostituirlo e colmare il vuoto che hai dentro: nessuno è "l'amore ideale" della ragazza di allora. Neanche lui come è ora, perchè tu non sei più quella di allora.
Tutti abbiamo dei miti dentro e perderli sarebbe come perdere parte di noi stessi. Questo è il senso centrale che io ho visto nel tuo bellissimo poema.
baci
eos

il 20/09/2010 alle 19:57

Sono meravigliose le tue poesie, anche quando sono attraversate da struggente malinconia. “Donna solitaria”, ma ricca di infinite risorse e sconfinata fantasia. “Un brivido percorre” anche la mia pelle quando leggo le tue poesie e, alla luce della “lanterna di luna”, ascolto anch’io con il silenzio attonito del cuore “le parole di spuma marina dell’uomo venuto dal mare”.
Moirym

il 20/09/2010 alle 20:02

quando la lessi la prima volta ti feci una domanda, e
tu mi ripondesti.
Il mio giudizio è rimasto invariato: MERAVIGLIOSA
POESIA D'AMORE!
abbracci

il 20/09/2010 alle 21:31

Se egli era l'Uomo del mare, tu sei stata la sua Sirena, capace di "incantare" prima con le parole, poi, con la dolcezza delle tue labbra! Bella, romantica e viscerale, come solo tu sai essere. Un bacio, Fabio.

il 20/09/2010 alle 21:32

Grazie per la pazienza d'avermi letta, mia cara Eos, buona notte.
anna

il 20/09/2010 alle 22:07

mi piace dirti cara Moirym che stralci di questo poemetto sono stati inseriti in una performance di arte globale, qualche settimana fa nell'ambito di un vernissage pittorico dal titolo Finestre Mediterranee..tu sei pittrice ( non sbaglio, vero?) e te ne intendi di Mostre d'arte..grazie, un caro saluto. anna

il 20/09/2010 alle 22:10

Grazie carissimo Discri, (scusami se preferisco Discri al tuo nome di battesimo)

il 20/09/2010 alle 22:12

l'UOMO DEL MARE E SIRENETTA ERANO DESTINATI AD INCONTRARSI E QUANDO AVVENNE FU AMORE A PRIMA VISTA!
GRAZIE PER IL DOLCISSIMO COMMENTO MANUELITO.

il 20/09/2010 alle 22:14

fascinoso come la ricca atmosfera che crei, rich

il 20/09/2010 alle 22:14

si, aveva una paglietta rossa e un jeans consumato e una camminata strana e per me era la prima volta che vedevo il mare...(un particolare della storia solo per te rich!)

il 20/09/2010 alle 22:18

potrebbe esere reale, ma anche no, potrebbe essere solo un sogno, una figura ideale, non è importante, perchè nulla toglie questo alla bellezza, alla malinconia, alla ostinata speranza di questa poesia...

il 20/09/2010 alle 22:54

non uno ma due :-) :-) ciao

il 20/09/2010 alle 23:45

Sì dipingo, dipingo la mia allegria e la mia malinconia nelle sere guardando il mio giardino davanti al mare.

il 20/09/2010 alle 23:52

è un misto tra sogno e realtà, come bene ha detto Eos ho mitizzato un comune mortale con gli strumenti a mia disposizione. Grazie carissimo.

il 21/09/2010 alle 11:37

troppa grazia Astronauta!

il 21/09/2010 alle 11:38

Un poema scritto con il cuore Anna.
complimenti vivissimi.

Marygiò

il 25/09/2010 alle 16:23

grazie Marygio

il 25/09/2010 alle 18:58

cito...."ho mitizzato un comune mortale con gli strumenti a mia disposizione"....qui si realizza la tua meravigliosa capacità ed arte poetica cara anna....tutto inizia in modo pacato quasi un racconto poi dopo il colpo di fulmine ecco...la poesia scorre come fiume al mare...sposa l'onda e rivela l'emozione sommersa portandola in superficie....con eos concordo pienamente in tutto, anche sul fatto di aver mantenuto integro il testo, spezzarlo avrebbe comportato una perdita notevole in intensità in tutto quindi, in un commento ho letto uomo del mare e sirenetta, e come la famosa bellissima e triste fiaba così si conclude il tuo testo, con un risvolto meno tragico sicuramente, ma sentimentalmente simile, tu spuma di mare nella libertà del mare a cantare "era un bell'uomo e veniva dal mare"....capolavoro...bravissima, ti abbraccio, andrea....

il 01/12/2013 alle 17:54

dopo tanti anni vengo qui a ringraziarti caro Andrea, di questo tuo commento che mi appartiene. Grazie Andrea carissimo.

il 16/12/2020 alle 20:53