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Pubblicata il 17/09/2010
Lo stanco ripetersi
del fiume verso la foce
Sono stanco di me
come forse lo è Dio del mondo
Se riuscissi a vedermi sempre diverso
capirei questo solco scavato
a me stesso oscuro
Tu danzi
e sei un bene per gli occhi
ma non capisci
non puoi capire
quest' ottusa sete
questa gola arsa e tesa
verso oscure vele
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la tua più bella per me, perfetta, matura, ondivara, anche il titolo è giustissimo, complimenti da tony rich.

il 17/09/2010 alle 10:55

la noia, quel sentimento nè di amore nè di odio che ci rende daltonici e ci lascia indifferenti a tutto.
Tra i sentimenti che possiamo provare la noia è il peggiore perchè quando arriva non troviamo il senso di nulla e diventiamo noi stessi un peso per noi stessi. C'è solo quell'anelito vago verso qualcosa di sconosciuto che potrebbe smuoverci ma che non sappiamo neanche noi cosa sia e restiamo inerti, come pronti a partire ma fermi perchè non c'è direzione di moto.
Mi sono piaciuti in particolare "sono stanco di me come forse Dio lo è del mondo" e "quest'ottusa sete....verso oscure vele". Ma comunque bella tutta.
un abbraccio e l'augurio che la noia sloggi presto.
eos

il 17/09/2010 alle 11:00
Jul

Profonda e senza via d'uscita in quel ripetersi che spesso ci affligge e ci ottunde. Con grande forza di volontà e sconfiggendo una certa pigrizia si possono trovare altre motivazioni per abbattere se non l'intero ripetersi, almeno parti della prigionia quotidiana.
Un saluto caro, caro,
Jul

il 17/09/2010 alle 11:06

grazie , grazie magnifica rich...

il 17/09/2010 alle 11:08

la noia è la cosa peggiore, proprio perchè sembra innocua, è un veleno per l'anima, ma anche lei fa parte della vita...forse l'unica soluzione come spesso succede è aspettare che passi.Grazie cara eos

il 17/09/2010 alle 11:11

grazie Giulia, questa è una fotografia, il quadro per fortuna muta in continuazione...ti abbraccio

il 17/09/2010 alle 11:23

l'ipnotico percorso in un cerchio senza fine tende a far perdere la meraviglia e l'impulso a essere recettivi per la scoperta dei significati ultimi.
Molto apprezzata!
Un caro saluto.
Ax

il 17/09/2010 alle 11:33

grazie ax, contento che ti è piaciuta...un abbraccio

il 17/09/2010 alle 11:47

Certo che la ripetività e la noia che ne scaturisce ottunde la mente e blocca ogni slancio ed ogni emozione. E' come una malattia e, trovando piccoli rimedi, si può riuscire a debellarla e pian piano a dissetare quella gola arsa.
Fortunatamente, almeno per me, sono momenti che vengono facilmente superati in poco tempo, forse perchè il rimedio migliore è quello di trovare le energie proprio dentro di se.
Bella introspezione la tua, versi piaciuti ed apprezzati.
Un abbraccio,
helan

il 17/09/2010 alle 11:56

grazie cara Helan, grazie per la tua attenzione..ciao

il 17/09/2010 alle 12:23

quell'eterno fluire del fiume verso la foce, intensa metafora della cripetività dell'esistenza
ciao
lilli

il 17/09/2010 alle 12:41

grazie Lilli, sei molto gentile..ciao

il 17/09/2010 alle 12:51

Quando la vela dei pensieri si ferma..
inizia il crepuscolo è diventa uno stanco ripetersi del fiume verso la foce.
E non non si capisce perchè
si incide un solco profondo;
..."ma non capisci
non puoi capire
quest' ottusa sete
questa gola arsa e tesa
verso oscure vele..."
Versi che scavano nel profondo...
ma non trovano risposte!
Intensa e profonda.

il 17/09/2010 alle 17:32

grazie Dora, non ci sono risposte in questi momenti, che per fortuna poi passano...un caro saluto

il 17/09/2010 alle 19:38

statici continuamente statici
un po' di vitalità verso oscure vele voto :-) ciao

il 17/09/2010 alle 20:48

grazie Astro. un saluto

il 17/09/2010 alle 21:32