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Pubblicata il 08/09/2010
Fu forse quella mosca
quella che volò radente
ricordo si posò sulla tua guancia
nel silenzio
ci guardammo sapendo già tutto
e come vuole il copione
non ci risparmiammo nulla
un mio rifiuto
una tua assenza
la noia del già visto
il dolore del già vissuto
ogni sera un rimpianto oscuro
mi avvelenava le notti
e mattine perfette
dove mancavi solo tu
ci dimenticammo di noi
il mondo ci veniva addosso
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la mosca...la usi a simbolo di un rapporto che ha ormai esaurito se stesso e per inerzia continua a ripetere gli stessi gesti, gli stessi errori che l'hanno portato a consumarsi , incapace di di virare dalla rotta del dejà vu.
Mi hai ricordato la mia insegnante di francese che diceva sempre: quando un treno deraglia, nulla lo riporta sui binari, meglio rompere per non farsi ulteriore male.
triste ma vero.
un abbraccio
eos

il 08/09/2010 alle 12:06

Succede così....si accumulano tante cose...un'assenza, un rifiuto, un rimpianto, un pò di noia...ci si allontana e si è presi dal mondo che ci
travolge e, di conseguenza, ci si allontana.
E' triste quando succede, ma io penso che se l'amore è forte, è quello vero, si trova sempre un rimedio, un modo di incontrarsi...almeno si tenta di salvare qualcosa di importante.
Sarà solo un sogno?.......
Piaciuta molto e apprezzata..
Ciao,
helan

il 08/09/2010 alle 12:07

La perfetta inconsapevolezza dell'essere. Anche quando vorrremmo che le cose cambiassero, non facciamo nulla per cambiarle. L'esistenza, allora, sembra un film già visto: stesso copione, stessi attori. E l'unica domanda da porsi, sembra essere: A quando l'intervallo? Ciao, Fabio.

il 08/09/2010 alle 12:21

Io non parlerei di inconsapevolezza, ma di confusione, a volte siamo in tanti pur essendo uno, a volte si ama e si odia, oppure si ama in modo immaturo, è la vita, sono percorsi, ed in questa valle di lacrime siamo nati forse per capire dai nostri stessi errori...grazie per la tua attenzione. ciao..

il 08/09/2010 alle 12:35

era forse impossibile capirlo, ma la mosca la uso come simbolo del destino, perchè? Perchè è alato e domestico, per assimilazione ogni cosa alata la collego al cielo, e quindi a regioni sconosciute e misteriose...per il resto hi ragione tu, cara Eos, tutto vero...ti abbraccio

il 08/09/2010 alle 12:38

il meccanismo dell'allontanamento, come una spirale in discesa, o come una valanga, nasce con una piccola palla di neve che precipitando a valle diventa enorme..storia comune purtroppo a molti, a troppi, ci vuole tanta maturità per volersi bene...grazie Helan

il 08/09/2010 alle 12:43

buono a sapersi...è bello e arricchente conoscere le reciproche simbologie . Non avrei capito se non me lo avessi detto. Grazie.
un ri-abbraccio
eos

il 08/09/2010 alle 12:53

un dialogo un passo indietro per ricominciare
a vivere di nuovo
ciao

il 08/09/2010 alle 13:02

grazie della tua attenzione...ciao

il 08/09/2010 alle 13:06

"ogni sera... il mondo ci veniva addosso", non riesco a dimenticare questo gran finale, molto carina la tua mosca che s'aggiunge ai salmoni e alle pulci, vola sopra i cuori per necessità poetica, tu lasciala osservare scriverà ancora, Rich.

il 08/09/2010 alle 14:51

seguirò il consiglio, eh già cominciano ad esser tanti, pulci, salmoni, ed ora anche le mosche...grazie alleata

il 08/09/2010 alle 15:22

quel mondo che viene addosso racconta molto bene il peso del rimpianto.
Un caro saluto
Ax

il 08/09/2010 alle 17:59

hai colto nel segno axel, il mondo che viene addosso e l'amore che sembra pian piano sparire....grazie, un caro saluto anche a te

il 08/09/2010 alle 19:57