PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/08/2010
Ormai è solitaria la vigna che amasti
nel rito di parole cadute, come foglie morte, al suolo.

Solo ora pesano i silenzi
e le parole non dette volteggiano impazzite,
negli atri della memoria.

Passi titani risuonano tra i filari
ad infrangere cattedrali di reciproco egoismo;
a sconfiggere ombre di presenze mancate.

Muraglie, le parole taciute, i gesti incompiuti,
la carezza non data per eccesso di pudore.

Ma, troppo presto si compì per te la temuta profezia:
come tuono venuto da lontano
come folgore che si abbatte d'improvviso.

Ti prego, narrami ancora li cunti
della mia infanzia dorata:
donami ancora grappoli rossi, preziosi come rubini,
ai miei occhi di bambina.

Soltanto al crocevia
mi permettesti di prenderti la mano
e percorrere al tuo fianco l'ultimo tratto di vita,
sconvolgendo relazioni verticali
radicate nelle vene contadine.

E madre tua divenni,
terapie d'amore m'inventai,
per un lampo di luce nei tuoi occhi.

Tu, padre, la quercia abbattuta
che riscattasti abissi di silenzio
pronunciando, con l'anima alla gola,
con ritrovato amore, il nome mio.
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li cunti non so che sono ma la la poesia l'ho apprezzata partendo dall'ultima strofa che contende a quella dei passi titani il primato e risalendo alla vigna: tema emozionante e quel
aggettivo "abbattuta" che mette i brividi se scende come fai dal titolo alla quercia-padre, brava da rich

il 09/08/2010 alle 08:47

si sente il palpito della vita vera, commuove la verità, il pathos, il dolore ed il rimpianto che si respira...bella veramente

il 09/08/2010 alle 11:36

Ho rivisto e sentito mio padre poco prima che morisse...hai parole eterne. I miei più sentiti e malinconici complimenti.
Moreno

il 09/08/2010 alle 13:32

Grazie Moreno, intanto per il tuo primo e gradito commento...mi confermi l'assunto di Octavio Paz secondo il quale la poesia non è mai soltanto di chi la scrive ma anche di chi la legge e la fa propria....

il 09/08/2010 alle 13:52

a mio padre mi rivolgevo col "signurìa"
cose d'altri tempi ma che sono memorie di pietra inamovibili dalla mia mente...

Grazie Arturo.

il 09/08/2010 alle 13:54

Li "Cunti" sono i racconti, quelle leggende narrate nelle sere d'inverno attorno al braciere e/o seduti davanti ai camini...
grazie Antonella

il 09/08/2010 alle 13:55

Poesia dall’intenso colore viola. Viola malinconia. Viola splendido, intenso e caldo. Viola che prende per mano e accompagna fino ad una tardiva, ma non inutile, empatia finale. Un nome pronunciato, in fine, scioglie i grumi troppo a lungo rimasti raggelati. Vera e commovente.

il 09/08/2010 alle 21:55

viola come il colore del primitivo che tingeva le mie dita bambine quando per la vendemmia andavo nel podere di mio padre dove lo vedevo titano...e poi, alla fine, ridotto una larva umana...
Grazie amico

il 09/08/2010 alle 22:46

non saprei mai esprimermi nel modo che scrivi tu Anna,
sei fantastica come descrivi i ricordi.
la quescia abbattuta che riscattsti abissi di silenzio,
questo verso mi è penetrato dentro,
grazie per averlo decandato.
sereno giorno.
Marygiò

il 10/08/2010 alle 08:16

ormai tutto è decantato nella mia anima...Grazie Marygiò

il 10/08/2010 alle 09:32

Anche a me già il titolo mi comunica qualcosa di molto forte. Il resto della poesia poi... compreso quel
"E madre tua divenni,
terapie d'amore m'inventai,
per un lampo di luce nei tuoi occhi"
mi ha toccato il cuore.
anche
"Muraglie, le parole taciute, i gesti incompiuti,
la carezza non data per eccesso di pudore"
forse perchè qualcosa di simile è accaduto anche a me...
Abbraccio
Fabio

il 10/08/2010 alle 19:45

ecco, vedi caro Fabio? un poeta non scrive mai o quasi mai per se stesso!
Grazie per il tuo partecipato commento.

anna

il 12/08/2010 alle 13:23

Ssssssst.........

Non parlare amore
c'è del veleno e ancora
nelle tue parole
il piombo
fuso di nere nubaglie
cadute a manto d'odio

Non spezzerei il verso
ne morirei
lasciandoti in sospeso


tra braccia impossenti
sterili
di finti attori e falsi
déi che annaspano su vetri rotti

e facce a mille pezzi
di cui nessuna è tua
nascosta tra spigoli taglienti

Ascolto il pianto asciutto
nei riflessi di prefiche

sorde


Immagine ssssssssssssssssssst....è


Poesia

il 13/08/2010 alle 23:46

sei intelligente e furbo, non c'è dubbio, hai trovato il modo di pubblicare una tua poesia quando qui tutto è fermo...e che poesia....bravo Pirro....gli elefanti stanno bene?

il 14/08/2010 alle 09:38

in effetti ho approfittato di te
non mi denunziare per ..stupro :)

ma non mi andava di aspettare
gli elefanti mi stavano scappando
e li ho rimessi nel tuo recinto
in attesa.

grazie dei complimenti...
se ho scelto questa poesia
per pubblicare
vuol dire che questa era la più apprezzata da me...
;) ciao e..grazie

il 14/08/2010 alle 11:10

piesse
mandami il conto per la tua vihna abbattuta
ma gli elefanti non li posso controllare tutti...

il 14/08/2010 alle 11:11

ahahaha! non si saranno spinti fino alla vigna di mio padre!!!!

il 14/08/2010 alle 12:11

Una lirica molto bella...da leggere più volte...Un padre che si riscatta
finalmente nel ritrovato amore,
pronunciando il tuo nome. Intensa e profonda.
Ciao Anny.
Un abbraccio!
Buon Ferragosto!
Dorina

il 14/08/2010 alle 18:04

a te buon ferragosto
che il mio lo passo
davanti ad un arrosto...


suggerimento di Quiara!

il 14/08/2010 alle 21:14

Arrosto di vitello?
Buona Domenica!
Bacioni Dorina

il 15/08/2010 alle 07:13

Arrosto di vitello?
potrebbe anch'esser quello
bagnato da un vinello

il 15/08/2010 alle 07:22

struggente la contrapposizione quercia-bambina : quel desiderio di tenerezza che si concretizza solo alla fine, quando la quercia forte e inaccessibile piega ormai i rami e si avvia al crollo e la bambina è ormai una donna. E i ruoli si invertono e sarà la donna a sostenere ciò che resta di un uomo ormai in ginocchio.E così dentro te la bambina continuerà a sentire la mancanza di un papà forte ma tenero, accessibile. Purtroppo secondo una certa mentalità un uomo non sarebbe stato tale se avesse mostrato anche tenerezza.
coinvolgente questa tua poesia ,come un singhiozzo trattenuto che esplode alla fine nel pianto liiberatorio degli ultimi versi.
bravissima Anna!
baci
eos

il 15/08/2010 alle 21:49

Che inverno lungo è questo ferragosto

Che inverno lungo è questo ferragosto
coi tanti roghi di un camino in fiamme

Gli abeti che di nuovo vanno a valle
hanno vestigia nere e rosso fuoco

E tace il mare colpito tutti i giorni
da schiaffi d'ala e morsi idrovaganti

Inverno tosto bianco e incenerito
volge all'autunno e spero non ritorni

Afa di cappa e spada, soffia scirocco
al fin m'arrendo e col fioretto stocco

Accendo l'aria fresca fatta in casa
e con le mani serro finestre e un libro

e un gelato che accompagna il freddo



Immagina

un fuoco diverso che brucia dentro
e rinfresca...

il 16/08/2010 alle 12:17

davvero lungo questo ferragosto amico mio...e per dirla con ninomario ..aspettando il dolce mi affogo di gelato!!!
Intanto immagino un fuoco FRESCO!!!!!!

il 16/08/2010 alle 14:09

ti ringrazio cara eos per i tuoi commenti sempre approfonditi e graditi.
un saluto.
anna

il 16/08/2010 alle 15:12

Ciao cara Anny, il tempo è migliorato.
Come ti dicevo per skpy, oggi sto facendo pulizie generali con la filippina.
Ne avrò ancora per qualche giorno!....
Per quanto riguarda l'arrosto di vitello ,mi và bene bagnato con vino rosso...
Un grande abbraccio.
Dorina

il 17/08/2010 alle 12:06

Anche le più alte montagne divengono polvere nel
tempo e del tempo.
Mi ha colpito in particolare:
"Soltanto al crocevia
mi permettesti di prenderti la mano
e percorrere al tuo fianco l'ultimo tratto di vita,
sconvolgendo relazioni verticali
radicate nelle vene contadine."
Sei stata fortunata, cara amica, non è da tutti
raccogliere l'ultimo respiro del proprio padre e
crescere verticalmente assieme a lui, anche solo
per un dolce attimo che potrebbe apparire al cuore
un attimo infinito perché, in quel momento, è solo
il cuore e il puro amore ad elevarsi. Beata te...
Un abbraccio con affetto e stima.

il 18/08/2010 alle 19:13

mi commuove questo ultimo commento tuo caro Discri..sono passati parecchi anni..ma quell'ultimo respiro non si può dimenticare...Grazie Discri.
TVb

il 18/08/2010 alle 20:06