PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/08/2010
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La notte, gli spiriti folletti
protettori di tutte le case,
vagano in ronde disperate.

Smuovono i ninnoli di cristallo dal torpore,
confortano le bambole abbandonate sui divani,
innaffiano le piante dei poggioli.

Poi, soddisfatti, sfilano al suo capezzale,
sorvegliando il respiro di colei
che riconoscono unica sovrana
per ricevere un segno d’intesa, un O.K.!

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Se c’è un artista, fra gli abitanti della casa,
questi vive un’esperienza diversificata del dolore.

La vive come un orafo
che forgia sull’incudine il metallo.

Il dolore, anche se vissuto di riflesso,
è come un seme immenso che presto darà frutti .
Interrato, saggerà il buio del solco,

rabbrividirà al gelo delle notti,
esperimenterà l’abbandono apparente
del Padre/Creatore.

Ma muore sempre il chicco di frumento
Prima di germogliare la spiga.

Nessuna esperienza andrà sprecata,
ogni accadimento si depositerà nella fucina
della memoria,
in attesa che la Vita risalga
dalle ombre del dolore,
in palingenesi di luce.

Il tempo sarà maturo
perché il germe dell’Arte
produca sortilegi.


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Le case hanno anime
intagliate in cave di pietra.

Non hanno occhi,
ma vedono e piangono;

non hanno bocche,
ma parlano e sorridono;

non hanno braccia,
ma stringono e sollevano
il cuore dell’uomo:

le case sono deputate
a custodire i suoi sogni più belli
nel loro alveo di pietra.

Fine
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semplicemente splendida e profonda

il 04/08/2010 alle 13:33

giusto e coerente epilogo, poeticamente stupefacente.
complimenti mia dea
discri

ps: non coltivare il dolore, ti prego, piuttosto
brucialo come seme di riso affinché non germogli più

il 04/08/2010 alle 14:00

adesso coltivo solo girasoli...

grazie Discri...questo lavoro è il frutto della mia vicinanza e osmosi con la malattia (e la morte) di mia madre durata quasi 13 anni...

il 04/08/2010 alle 14:31

la conclusione del poemetto ( tale solo per la lunghezza, non certo per il contenuto!) è la ciliegina su una torta magnifica! Le case piangono e ridono e anche il dolore trova il suo scopo: nell'animo dell'artista, persona straordinariamente sensibile, esso verrà assimilato e rielaborato e dal seme della disperazione nascerà la luce e nuova linfa che nutrirà la sequoia e concimerà le radici dell'Arte.
Veramente stupendo Anna e tu di una sensibilità straordinaria. Leggere il tuo poemetto è stato come fare un viaggio dentro "le mura" alla scoperta di quello spirito che anima una casa e la rende viva, nel dolore e nella gioia che condivide coi suoi abitanti.
Sono veramente contenta di averlo letto, contenta come ci si sente alla fine di un viaggio che ci ha arricchiti dentro.
Bravissimissima!
baci eos

il 04/08/2010 alle 14:32

i vostri graditi commenti me li copierò e li terrò caramente custoditi, nel caso poetichouse dovesse avere dei problemi non vorrei perdere niente di quello che mi avete scritto. vi abbraccio forte. anna

il 04/08/2010 alle 14:33

ti abbraccio forte forte Eos e ti ringrazio per la condivisione di questo viaggio all'interno della casa animata dallo spirito dei suoi abitanti...dove mirabilmente si mescolano sentimenti contrastanti quale gioia, dolore, attesa e speranza...Vita e morte, gioventù e vecchiaia...sorrisi e lacrime...

il 04/08/2010 alle 14:40

l'artista fa così. Rich

il 04/08/2010 alle 14:40

Grazie Antonella

il 04/08/2010 alle 14:42

Eccezional, eccezionale. Alcune parti mi hanno commosso tanto. Me la sono riletta completa (sicuramente la rileggerò anche in futuro e la farò leggere...) E nel rileggere immaginavo di sentirla da quelle voci pacate e pastose, di attrici/doppiatrici... non so se rendo l'idea...
Complimenti. Io non ho parole adatte per commentare a dovere.
Fabio

il 04/08/2010 alle 16:25

ne sono felice...grazie a te, Fabio

il 04/08/2010 alle 16:36

ho pensato di farti cosa gradita inviandoti all'indirizzo email la copertina dell'opera...
un saluto, anna

il 04/08/2010 alle 16:48

Grazie di cuore. Ho ricevuto ed apprezzato. Veramente azzeccato il disegno, persino con alcuni fili dell'arpa spezzati...
Grazie
Fabio

il 04/08/2010 alle 17:21

Semplicemente un poema straordinario ,
dove le pareti della casa respirano
l'anima della regina di casa,
intagliate in cave di pietra.
Le case custodiscono i sogni più belli.
Cara Anny, mi hai molto colpito on questi versi.
Brava!

Dora

il 04/08/2010 alle 18:27

Grazie cara, non c'era bisogno...me lo hai detto a voce...

il 04/08/2010 alle 18:30

è proprio ovèro,
a casa tene "n'anima,
nuje a chiammamme,
"bella "mbrìana"
annasconn'è sufferenze,
dulore è felicità!
piacevole poema da conservare.
Buona giornata.Marygiò

il 05/08/2010 alle 08:13

bello e gradito questo tuo commento reso poetico dall' armonia del tuo musicale dialetto. Buona giornata Marygiò

il 05/08/2010 alle 08:38