PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/07/2010
Stanotte leggo l'increato,
viaggiando per magazzini densi
di polveri obliate.
C'è una favola eletta a compianto,
qualcosa come un nastro posato
in un dosatore di paure.

Una mano che non tradisce
la vicinanza, e cosa vuoi che siano
due rughe condotte a estremi
fiati.

Il picco di un montagnoso dolore
che a scavarlo la bocca incenerisce,
e con essa la sferza di un titubante
passato.

Dosaggi di parole, amicizie concluse
con puntualità diverse, forse giuste
conclusioni per tappe sfocate,
viste solo con l'acume di passeggeri
imbrigliati.
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