vi faccio dono di queste mie ultime composizioni che rivelano a me ed a voi un aspetto che mi era sconosciuto, l'autoironia..aveva ragione il proverbio " la vecchia non voleva morire mai, perchè c'era sempre da imparare cose nuove. Grazie
beh, donare "cazzate" non è un bel donare e quella vecchia del proverbio alla fine di un lungo e lauto banchetto disse che non era sazia e voleva almeno una "trigna" (una bacca selvatica amara e tossica).
L'autoironia è tipica dei saggi e il tuo scritto è gradevole
saluto affetuoso
ninomario
... ma la notte noooo la notte non si può...
dice un vecchio andante.
se invece diventi sonnambula .... ah ah ah
a quanto pare i pompieri andrebbero comunque allertati solo di giorno e questo è già tanto ti pare?
un lieve risolino serpeggia nelle strofe e si manifesta in tutta la sua "potenza" nel colpo di scena finale!
divertente e piaciuta.
baci eos
simpaticissima e divertente, ironica e soprattutto autoironica...ciao anna
Ci si dona solo quando si ama, Anna. Tuttavia se questa composizione deve essere considerata un tuo dono alla comunità, allora mille grazie! La strofa nella quale parli della tua venerazione verso l'aulico verbo è quella che a me piace di più e meglio di ogni altra rivela il tuo modo d'essere, il tuo stare al mondo, la tua passione, anche se Msm, ssm e tvb nella loro forma abbreviata riprendono il linguaggio della messaggeria telefonica che è usato con molta disinvoltura dai più giovani e che a me non risulta molto poetico. La chiusa, riporta alla memoria la vecchia canzone di Renzo Arbore e forse costituisce una fortuna rispetto a coloro che soffrono d'insonnia. La tua autoironia, non l'ho dunque colta, forse per farla dovresti possedere una grande leggerezza di spirito e non prenderti troppo sul serio, o forse è il mio limite mentale a non saperla scorgere in te. E poi, per un cristiano, la morte dovrebbe essere una lieta amica che dovrebbe sollevarci dalle tribolazioni terrene, così da comprendere il fine ultimo e darci l'opportunità di contemplare la presenza di Dio. Oggi il materialismo ed il secolarismo ci portano a scegliere l'eterno presente, piuttosto che la vita eterna. Senza rancore e senza ipocrisia. Ciao, Fabio.
come sei bravo Manuelito mio, questa cosa scanzonata e frivola l'ho scritta dopo aver ascoltato alla radio appunto Renzo Arbore...m'è venuta così facile eppure la sentivo leggera leggera...e non ho parlato di morte..ancora no..dopo quel mio Testamento..non ho più parlato di morte...grazie cmq per la tua sincerità...TVB
Anch'io ti voglio bene, Anna, ma non sapevo che ti lasciassi ispirare dalle canzonette! Un bacio, Fabio.