PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/07/2010
Non fosti certo ieratica figura
come avrei voluto
non fosti certo roccia tra le onde
come avrei voluto
ho capito tardi che il destino non si sceglie
fosti bambino violento e capriccioso
ed anche astuto
forte con i deboli
ed io che cercavo le tue mani
ritrovavo sempre il tuo ghigno
per quanti anni ti ho pensato giudice
tu senza mai un dubbio
io in un guscio di noce
piccolo e lontano da ogni riva
solo adesso ho capito
la tua spavalda arroganza
la vergogna per la tua debolezza
vedevi in me la tua parte nascosta
tu bimbo cresciuto senza madre
nel disastro della guerra
in un mondo di lupi
annegasti te stesso
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Molte volte da piccolo non si comprende, ma poi con il passare degli anni e con l'esperienza si arriva a capire i propri genitori, il loro agire, i loro sbagli e si giustificano alcuni atteggiamenti che negli anni ci avevano fatto soffrire ma, come è naturale, non avevano annullato l'amore che sempre si nutre per un genitore.
Versi introspettivi che ho molto sentiti ed apprezzati.

Un caro saluto,
helan

il 11/07/2010 alle 09:57

non è sempre facile fare il genitore, anzi è il mestiere più difficile caco Arturo,io l'hò perso nella guerra ed ero piccola quindi non ricordo quasi nulla di lui.
così è la vita, ma non si deve mai dubitare del grande amore che ci hanno dato, perlomeno io ricordo quello di mia madre e di mia nonna che conserverò per sempre nel mio cuore.
vedi che emozioni mi hai suscitato?
baciotto Marygiò

il 11/07/2010 alle 10:10

ho avuto un rapporto difficilissimo con mio padre cara helan, come spero si sia capito, questi versi sono stati dettati dal bene che ho sempre avuto per lui, sono un distacco e mi rendo conto anche un riavvicinarmi a lui, guardandolo umanamente...grazie helan, un abbraccio

il 11/07/2010 alle 10:11

è il piu' bel complimento che mi potevi fare cara Marygio, suscitare emozioni, ricordi, negli altri è il senso ed il perchè dello scrivere...per quanto riguarda quello che hai detto sulla poesia anch'io non dubito del bene che mi ha voluto e che mi vuole, il problema è sempre esprimerlo e comunicarlo agli altri che son diversi da noi...questa è la vita cara Mary....grazie

il 11/07/2010 alle 10:18

è bello che ora, da adulto tu riesca a comprendere le ragioni di tuo padre. Certo le tue ferite non spariranno per questo, perchè quelle ricevute nell'infanzia scavano in profondità e condizionano per sempre la vita.E se ora puoi provare "pietà" per quel padre "che cresciuto senza madre ......." annegò se stesso" il bambino dentro te resterà comunque inconsolato.E così razionalmente puoi spargere balsamo sulle tue ferite e voler più bene a tuo padre ma emotivamente l'infanzia dentro te resterà comunque segnata.
Questa tua poesia mi fa riflettere molto sulle responsabilità che noi genitori abbiamo nei confronti della vita emotiva dei nostri figli: il genitore perfetto non esiste, ma un genitore deve amare nei gesti, nelle parole il proprio figlio, perchè un adulto sereno è solo quello che è stato un bambino che si è sentito amato.
molto bella la tua poesia.
un abbraccio
eos

il 11/07/2010 alle 10:47

è una gioia ed un dolore leggere le tue parole cara eos...gioia perchè ti fa riflettere sull'esser genitore, e magari questa mia che è una goccia nel mare potrà forse di pochissimo migliorare il mondo, un dolore perchè è vero quello che dici, quello che è perso è perso, ed è perso per sempre, e piu' niente me lo potrà ridare....mi conforta pensare che questa vita è una prova, i destini sono tanti e ben peggiori del mio, che tutti soffriamo, e quando non soffriamo per un oscuro impulso l'andiamo a cercare la sofferenza, come se fosse un mezzo indispensabile, per migliorare? Speriamo, ma non sempre è vero, nemmeno questo...grazie cara eos

il 11/07/2010 alle 11:02

Hai dimostrato una grande sensibilità e volontà sforzandoti di compredere e giustificare i comportamenti di tuo padre. Non tutti ne sono capaci, spesso la grande amarezza che ci portimao dentro dall'infanzia avvelena l'intera nostra vita.
Bravo per la poesia.
Un saluto

il 11/07/2010 alle 12:11

"L'essere forte con i deboli" è la più grande prova di vigliaccheria. Perché non essere duro con i duri? Forse perché si rischia qualcosa di più? Personalmente non apprezzo tali figure, perché non insegnano nulla, sono egocentriche e non lasciano lo spazio agli altri. Una "sicurezza" basata sulla certezza della vittoria, sul non-dialogo e sulla mitizzazione del proprio io è una sicurezza fittizia, virtuale, creata ad hoc da una fantasia malata. La vera sicurezza è quel senso di amorevole protezione, di dialogo e di affetto che solo una persona matura può donare alle persone che egli ama. In un mondo dominato dai lupi, chi non lo è, soccombe! Tale principio può valere nella società, non in una famiglia. Ma è altrettanto vero che coloro che sono abituati a vivere secondo certe regole, o rituali, difficilmente cambieranno, come difficilmente cambierai tu. Il senso dell'amore è soprattutto quello dell'accettazione "dell'altro" che per forza di cose non è simile a noi. Tuo padre non è stato per te un buon esempio, il papà ideale. Però potrai esserlo tu un giorno (sempre se già non lo sei) cercando di evitare i suoi eccessi e i suoi errori. La vita adesso, chiama te! In bocca al lupo. Ciao, Fabio.

il 11/07/2010 alle 12:40

gli anni servono a qualcosa cara, il tempo che passa mi ha messo purtroppo di fronte spesso a me stesso e quante volte mi son dovuto ritrovare simile a mio padre in certi suoi comportamenti...questo mi ha fatto pian piano capire che siamo tutti un pò vittime del destino, che la cosa piu' facile al mondo è sbagliare con gli altri...rimane l'amarezza per me di un incontro mancato. grazie

il 11/07/2010 alle 15:12

l'importante è incontrarsi Leo, prima o dopo non importa, se crediamo all'eternità del tempo...ti abbraccio fortemente caro amico

il 11/07/2010 alle 15:15

grazie Fabio mi dai l'occasione per aggiungere qualche nota a questa mia. Il dolore e la sofferenza il piu' delle volte purtroppo peggiorano le persone, non le migliorano, e questo è palese viste le cose come vanno nel mondo...mio padre ha vissuto un infanzia drammatica nel momento storico peggiore sicuramente per l'Italia, aveva 5 anni quando scoppiò la guerra, è stato sotto le bombe ed è stato anche ferito quasi a morte...la sua famiglia dispersa e la conseguente miseria, un infanzia rubata dagli uomini e dalla storia...è stato un bambino choccato ed io gli do tutte le giustificazioni del mondo, forse io sarei diventato peggio di lui. Metti anche la mentalità tipica del dopoguerra, i figli non erano visti come degli individui con una loro personalità, com'era giusto che fosse, ma come marmocchi da tirar su, con affetto certo, ma senza badare molto alle sensibilità particolari di ognuno, e poi se ne facevano tanti (noi per esempio siamo 4 fratelli) il tempo era poco, e si pensava soprattutto a lavorare per migliorare il tenore di vita...insomma rispetto ad oggi sembrano passati 1000 anni, le cose son cambiate velocemente anche nella mentalità comune popolare...rimane la ferita, rimane il dolore, come un marchio, ed il relativo vuoto, ma come dicevo piu' su sembra che ognuno debba avere la propria dose di dolore su questa terra, per un fine a noi forse oscuro, ed io sono stato fortunato rispetto ad altri, ai tanti orfani fin da piccoli per esempio, io , per fortuna, ho ancora vivi tutti e due i genitori...grazie Fabio

il 11/07/2010 alle 15:34

tutto dipende spesso dal carattere, se sono introversi non riescono ad esprimere quello che sentono varamente credimi Arturo,come ho ben capito per quel poco che ti conosco anche tu non ci vai liscio, cioè voglio dire che sei una persona di poche parole ma concise e determinate, devo dire che oggi ti sei un pochino lasciato andare,scusami è solo una mia constatazione, perdonami se mi sono permessa di esprimere il mio pensiero.
Baciotto Marygiò

il 11/07/2010 alle 16:14

hai ragione Marygio, anch'io come mio padre sono a modo mio introverso e timido, si anche mio padre lo è , spesso lo guardavo con gli altri, fuori di casa, stava spesso zitto, spesso imbarazzato...poi dentro casa era un' altra cosa...grazie Marygio della tua osservazione

il 11/07/2010 alle 17:05

Versi incisivi e forti per raccontare la storia di tuo padre ,vissuto nel periodo di guerra..senza madre...e di un destino che non si sceglie.
E di lì tutte le conseguenze che l'han portato ad essere astuto e forte con i deboli..
Era forse perchè nessuno l'aveva amato...
E in un mondo di lupi
annegò se stesso.
Ciao!
Dora

il 11/07/2010 alle 19:02

grazie Dora hai riassunto in modo preciso i fatti che ho raccontato, un saluto ed un abbraccio

il 11/07/2010 alle 20:01

mamma mia tab, che gran complimenti...ti ringrazio tanto e ti abbraccio

il 11/07/2010 alle 23:51

É difficile commentare una poesia così. Versi che impattano sull'animo con la stessa potenza di un ariete. C'è dentro tutta la verità del mondo perché gran parte di esso si può rispecchiare in quello che tu reciti. Ritengo la sincerità di questo modo di fare poesia, lo spirito della vera poesia. Poesia, la tua, che fa riflettere e per questo aiuta, non potendo mai restare lettera morta.
Arturo sei Grande!

il 12/07/2010 alle 11:01

è difficile per me risponderti sancho, a parte i complimenti di cui ti ringrazio tanto....la cosa piu' bella che mi potevi dire è che aiuta, anche se poca cosa per me è un onore sapere che un mio pensiero, uno scritto, una poesia, possa aiutare qualcuno, perchè? Perchè in questa valle di lacrime forse siamo qui per questo, per darci una mano, ognuno per quello che può, con i suoi mezzi, perchè alla fine, alla fine di tutto, rimarrà solo l'amore che ci siamo dati....un abbraccio fraterno grande Sancho!

il 12/07/2010 alle 11:19

Ho letto la poesia.
Ho letto i commenti.
Io non aggiungo nulla
solo dico che la poesia mi ha commosso e me la copio tra quelle che ogni tanto andrò a rileggerle nel tempo
Complimenti
Fabio

il 12/07/2010 alle 19:06

ed io sono onorato di quello che mi hai detto fabio...grazie

il 12/07/2010 alle 20:01

a rileggerla mi batte il cuore come la prima volta, una delle più belle, dove la tua maturità soffre per flasches e prende pieghe amare dolcissime, complimenti per la profondità, Rich

il 18/07/2010 alle 23:07

grazie Rich, è vero mi è costata, e tu sai di che cosa parlo...grazie con tutto il cuore

il 18/07/2010 alle 23:25

i bimbi che non piangono ,da adulti trattengono tra i pugni carezze ,è un fiume d'amore questa tua ,sentita come non mai ,ma chi accetta la debolezza ,se ne fa mantello per coprirsi le intense ferite e da modo a chi non ha vissuto a pieno il suo percorso di essere lo stesso ricordato ,bravoooooooooo ,un abbraccio grande cate

il 19/07/2010 alle 19:30

cara cate, sono lusingato e commosso da quello che mi hai detto.....un abbraccio grande ricambiato e moltiplicato

il 19/07/2010 alle 20:08