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Pubblicata il 30/06/2010
Quello che sono e sono stato
domandatelo alle strade
dei paesi della sete.
(Raffaele Carrieri)

Quella che io sono e sempre sarò
chiedetelo alla luna agostana
quella che sembra in disparte dalla Vita
ma sbatte il suo sguardo intrigante
sulla mia persiana stupita.

Chiedetelo ai muretti
di pietra
muti testimoni d’anime
in silenzi di controre costretti.
Chiedetelo alle silenziose stelle
sorelle rilucenti
di lacrime cristallizzate,
custodi fidate di donne tarantate
dai moti del cuore asfissiate.

Chiedetelo alla fontanella
del piccolo slargo di paese
dove mi recavo, fanciulla,
con la giara pesante
d’acqua gocciolante.

Paese senza acchiature di sorprese,
panni stesi a forconi di ristrettezze ereditate,
e menta e ruta fiorenti
da muretti di selce recintate.

Quella che io sono e sempre sarò
chiedetelo alle case addormentate,
chiedetelo alle strade,
perché io ciò che sono
e ciò che sarò,
ancora non lo so.
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Raffaele Carrieri nacque a Taranto nel 1905.*Muore a Camaiore nel 1984
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mi sono venuti i brividi a leggerla, veramente...

il 30/06/2010 alle 10:28

Grazie Arturo..davvero?

il 30/06/2010 alle 14:01

si, perchè è evocativa, tantissimo, mi ha ricordato le piu' belle di Montale....ciao

il 30/06/2010 alle 14:35

Che bella lirica ,cara Anny,
questo autore era molto conosciuto
ed apprezzato.
Grazie per averla riproposta.
Io invece di questo poeta ho questo aforisma:

"Avrei voluto chiudere il cielo come una semplice porta per restare una giornata acquattato nell’erba in attesa di niente.
Raffaele Carrieri:" Lamento del gabelliere".
Un abbraccio.
Dora

il 01/07/2010 alle 20:50

era nato a taranto..taranto una città immemore dei suoi figli migliori... grazie per l'aforisma...è bellissimo.

il 01/07/2010 alle 22:18