PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/06/2010
son calde le ore
avvinte alle coltri
che sanno di fiori
e sui tuoi capelli
posati al cuscino
affondo le dita
come ogni volta
che manca il respiro
solo al pensare
d'esserti accanto
e ancora una volta
averti vicino

cadute le stelle
su onde furiose
e il vento ruggente
che fugge lontano
sorridi, mi guardi
e tesa la mano
ancora una volta
carezzi il mio viso

poi lenta ti vesti
sistemi i capelli
cercando allo specchio
ogni orma di me
che non faccia capire

ora è chiusa la porta
e solo il silenzio
mi fa compagnia
c'è ancora il profumo
sospeso nell'aria
ed il tuo sapore
sulle mie labbra
non sa come
andare più via

mi guardo la mano
nell'aria sospesa
in cerca d'un sogno
che non passa l'aurora

come un attore
d'un vuoto sipario
senza mai un testo
da declamare

in quella scena
solo
un ruolo d'amante

e fra le dita
stringo
soltanto
il mio niente.
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Molto struggenti e bellissimi questi versi, come solo tu sai dipingerli.
Ammiro sempre la tua bravura nel poetare.
Un caro saluto,
helan

il 25/06/2010 alle 09:26

bella l'atmosfera, bella e amara la chiusa

il 25/06/2010 alle 09:44

Certo il ruolo di solo amante
lascia poco spazio
al futuro..
e forse per questo
che stringi fra le dita
niente ...
Versi sentiti.

il 25/06/2010 alle 14:43

è autobiografica e per questo molto sentita
grazie Ela

il 25/06/2010 alle 22:13

...è una storia senza via d'uscita di cui avevo il ruolo più debole.

il 25/06/2010 alle 22:14

La consapevolezza del poco che hai lascia poco spazio ad ogni illusione.

il 25/06/2010 alle 22:16