PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/09/2002
Porta ben sfiga scrivere poesia
Allorché contemplo sull'enciclopedia
Nascite edizioni e morte
Di quante magne anime sorte
Furono negli ultimi due secoli sfigati
E se tutti morirono nei loro letti
Sembra che l'età media
Dei miei versificatori prediletti
Dopo una vita di stenti o di danni
Non riesca a raggiungere i sessant'anni

E non serve in Africa scappare
Buscarsi un malanno al di là del mare
Basta bere come una spugna
Nel darsi coraggio ed energia
Per combattere la spugna
Eterna della vita

E chi non il male se lo portò via
Chi non si impiccò per pene d'amore
Non ebbe a quanto risulta
Sorte o destino migliore
Prendi uno come Steve Mallarmé
Una vita tranquilla esemplare
Poco bere e soltanto fumare
Massimo svago una tazza di tè
Niente Bohème o amori folli
Una buona moglie e un'amante sola
E ti va a morire a cinquantasei anni
Strozzato da un paio di spasmi alla gola

Cosa fare contro un tale destino?
Sarà il volere divino!
Muore giovane, d'accordo
Chi caro è agli dei, e lo Stato
Paga all'Artista le esequie e il trasporto
Poi tomba marmorea monumentale
In omaggio un sonetto scritto un po' male
Da qualche collega frustrato
Che ora si sente un po' meno sfigato

D'accordo a volte conta
La mancanza di furbizia o mente pronta
Come nel povero Giulietto Laforgue
Tutta la vita con sigaretta in mano
Fumando come manco un maomettano
E ti va a morire a ventisette anni
Di che cosa...? Tubercolosi!

Cosa vorranno questi pulciosi
Malsani disgraziati dalla Letteratura?
Ahiloro fu quella, la loro avventura
E li ricompensò la sì sdegnata Vita
Accelerandone la dipartita
Tanto che degli altri in dettaglio non parlo
Tutti morti in modo assurdo come mosche
Ed io che vi racconto questa storia a tinte fosche
Forse farei bene a passare
A cose più utili e un poco più umane
Perché è ben vero che i carmi non danno il pane
E vien da pensare che la malnutrizione
Di tanta morìa sia la principal cagione


e voi colleghi che leggete questa riga
non credete io voglia portarvi sfiga
e non cominciate a toccarvi le parti basse:
credevo che di poeti VERI si parlasse... :-))
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