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Pubblicata il 14/06/2010
Continua la tua fronte fulva
a rintontirmi di parole
e ciniche illusioni
d’ebano silente.
Arduo è trarne nutrimento
miracolosa condizione
che scalfisce la mia ira
compuntandone l’ardore
come a disciplinarne l’essenza.
Spasmi di colori,
frastuoni
a me astrusi,
rinnego celermente
ogni primitiva condizione.

Becero me
giulivo di pietà
ridondo di finezze ballerine
mentre tutti son felici
d’una gioia che ferisce
chi non ne trasuda,
me solo ahimè!
Espiro al sopperir di verità supposte
e i tuoi occhi delusi,
schiusi sul mio orgoglio
d’ossigeno ferito
si tingon fatalmente.

Ma non rende la menzogna,
non impone redenzione,
il silenzio prono mi rassetta
ossequiando il mio disprezzo,
ne conforta la più amara condizione
umana repulsione al pentimento
che di dubbi mi paventa
e di pietà si manifesta.
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Sei riornato alla grande con questa, amara triste e MAGNIFICA,poesia.Ammirata ti abbraccio.

il 14/06/2010 alle 14:09

gran bella poesia amico,un salutone

il 14/06/2010 alle 16:10

Bella poesia....bentornato Luca!
Ciao, helan

il 14/06/2010 alle 17:18

Un abbraccio a te amica mia...
Felice che ti sia piaciuta...

il 15/06/2010 alle 10:41

Sommo igrss...qale piacere ritrovarti...
Un carissimo slauto e un ringraziamento, sentito, per il passaggio.

il 15/06/2010 alle 10:42

GRazie amica Helan, un abbraccio!!!!

il 15/06/2010 alle 10:43

....un uomo????...e poi soloo???...hihihihihihhihiih... ma daiiii smettila...

sei la caricatura di un uomo...!!!

il 04/07/2010 alle 19:56

...........oh my god.....ho dimenticato di kiudere il commento sovrastante con un acronimo a te molto familiare e soprattutto molto ricorrente,
madòòò ma come è potuto sfuggirmi.......

con affetto" TAT " !!!

il 01/08/2010 alle 23:23