PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/09/2002
Lucente e splendente,
dal sole aureolata
a passo di danza
t'avanzi leggera
e leggiadra,
creatura alata...
Vuoi farti vedere?
Vuoi venirmi ad accarezzare?
I tuoi piccoli piedi
son plasmati di rugiada
e si disfano in lacrime
d'argento..amare...
La tua piccola mano
mi porgi, di seta...
e tiene nel suo cavo
un fiore profumato...
M'inviti...mi tenti...
Vuoi nella coppa vuota
della mia anima abitare?
O....mi vorresti
stanca e ricurva,
di te desiderare?
No.
Vieni,
coglimi ora...
col fiore negli occhi
riflesso un sorriso...
dolcissima maga,tu che
hai reciso le tracce piu' belle
dell'amor mio...
in te le hai celate,
disperse nei tuoi indisseminati
campi, dal sole dimenticati...

No.
Vai!
Vai...fuggi via nel vento,
a nasconderti nella cupa notte.
Vai,nei tuoi fragili campi muti
e lasciami le praterie dei sogni
fatte nuove da schiere
di fragranti viole...
E piu' tardi
torna
se vuoi...

(ma solo tu lo sai!!)
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La tua sembra più una sfida alla morte.
La inciti ad accarezzarti ma nello stesso tempo l'allontani verso la cupa notte.
La decanti lucente e splendente con piedi spalmati di rugiada
e poi la implori di andare nei suoi campi scuri e sterili.
Un bel quadro ....forse l'avrei preferita nella categoria provocazioni.
Certo è però che sembra tu non abbia alcuna paura!
Viperetta!!!!!
;-)
M'

il 17/09/2002 alle 18:38

come potrei averne??? puo' forse qualcosa avere di lei paura?
allora io non voglio averne..heheheQuest'estate mi sono anche lanciata col parapendio....che bellooooooooooooooooooooooooo!! ciao Piratino

il 17/09/2002 alle 18:42

Poesia del contrasto; della vita e della morte.
L'avvicini, l'allontani.
Più la conosci, più la eviti, sembri voler dire!
Il problema è che è l'unico incontro certo della nostra vita.
Ecco perchè è un tema che fa presa sui poeti.
Io la paragono a un gran sonno che ci prenderà e ci porterà lontano, a sognare.
E ci accorgeremo che non ci saremo più.
Non bisogna averne paura ma affrontarla con impeto e coraggio.
Mi ricorda una poesia di Tirteo.
Bella!
Brava.
N.

il 17/09/2002 alle 20:22

Mi guarda di sottecchi
quasi come incurante
signora di una falce
che compie il suo destino.

Mi gira sempre intorno
e sempre più vicina
ora ne vedo il sorriso
senza gioia nè pena.

L.

il 18/09/2002 alle 00:52

..non lo ritengo un tema particolare...ma solo "un tema"...un qualcosa che esiste in noi fin dal momento del concepimento...Grazie,delle belle parole, come sempre...Adios.LL

il 18/09/2002 alle 09:50

la morte e' come la vita, fa parte del nostro esistere...e come esso ha alti e bassi..oggi si vede in un modo...domani...he, he!! questo ho voluto dire ....ma certo io la vedo come "la dolce signora"..puo' darsi che cosi' mi vorra' un po' di bene quando arrivera'...chissa'....Ciao Nemo...LL

il 18/09/2002 alle 09:54

mhhhhhhhhh...il suo sorriso?...meglio non guardarlo...solo immaginarne da lontano la lucente visione....Ciao..LL

il 18/09/2002 alle 09:56

mhhhhhhhhh...il suo sorriso?...meglio non guardarlo...solo immaginarne da lontano la lucente visione....Ciao..LL

il 18/09/2002 alle 09:57

mhhhhhhhhh...il suo sorriso?...meglio non guardarlo...solo immaginarne da lontano la lucente visione....Ciao..LL

il 18/09/2002 alle 09:57

mhhhhhhhhh...il suo sorriso?...meglio non guardarlo...solo immaginarne da lontano la lucente visione....Ciao..LL

il 18/09/2002 alle 09:57