Non scacciare il vento
che mi sfiora la pelle
arida di silenzi sepolcrali.
Non fermare
la mano che risorge dagli abissi.
Recano carezze fresche di rugiada
le dita del nuovo giorno,
intingile nel calamaio
del mio cuore che trabocca
di carminio e di corallo :
mentre ripiego sudari di pianto
e li depongo come feti abortiti
nelle azzurre bare del cielo.
Oggi, materne braccia di nuvole
intonano nenie
a consolare il pianto del tramonto…
perché tu sei tornato
e splendi di nuova Vita..