Respiriamo dietro a
muri di silenzio senz’anima
mentre sussurriamo al vicino
ciò che gridiamo a noi stessi.
Ma cosa sono le parole se non
rumore e non suono,
aria e non vento,
cenere e non fuoco.
Condannati a non
estirpare ricordi nati malati e cresciuti illusi,
a non condurli fin dove la vecchiaia non è infanzia,
e la nascita morte.
L’aria è vuota di parole
che respiriamo insensibili
da chi non vive travolto
dagli occhi muti
che io tanto amo.