Un ragno di pochi watt
scende dal soffitto
Discreta luce offriva
sulla tavola dei sapori
Il nero liquido profumato
oramai diffuso in tutta la casa
bastava a frenare la ferocia
del mio respiro.
La luce rese visibile tutte le paure
grattate via dal muro frastagliato.
zoccoli ferrati salivano in gola
strozzandone il respiro.
Battevano ritmici sui gradini
ansimanti e famelici.
Passi fantasmi,
mostruosi, diabolici.
Passi, sull’attenti dinanzi alla porta,
calore di un corpo senza ossa né carne.
il terrore in sfida.
Un gioco tutto adulto,
oh un dosso di peso?
l'’ombra deforme vuol essere seguita.
Su carta assorbente
una macchia di china ......
è solo la mente bambina.