PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/05/2010
l'ultima volta discorremmo in greco
con vocali banalizzate dalla koiné
ma la bocca ancora a culo di gallino
per la ypsilon, dolce gioiello
alieno al laziale pragmatismo ormai in rovina
insiemo alla zeta tutta susurri.

vedemmo passare patriarchi copti
con cuccioli di pantera al guinzaglio,
e Teutoni accaldati, insomma tutta la solita teppa
che già faceva sbadigliare gli angeli
(dai loro munitissimi osservatori)
ai tempi di Hammurabi.

evitando basiliche e locande, piuttosto
scendemmo verso sera al porto
confondendoci fra teppa assai peggiore.
ma almeno il sole, quel vecchio mitomane,
non ancora stanco d'inscenare l'occaso
ci spruzzava di profumi d'oro.
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Φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισιν
ἔμμεν’ ὤνηρ, ὄττις ἐνάντιός τοι
ἰσδάνει καὶ πλάσιον ἆδυ φωνεί-
σας ὐπακούει
(Saffo)

O qualche cosa cosi'...

L'amore è meglio nel ricordo.
E poi tu stesso lo citi "Ammu guarisce" e guarisce anche i mali del cuore...

Il gallino è una mutazione mitocondriale della gallina faraona copta?

Se è cosi', ne voglio tre... Uno lo mangio a Natal,e gli altri li spedisco ai Cavalieri.
Secondo te posso cucinarlo con l'aglio?

ICSF



il 30/05/2010 alle 15:41

è un fottuto errore di battitura (ce n'è anche un altro).
scrivo con la testa nel koolo, evidentemente.
certo che, Staff, render possibili delle modifiche al testo, in questi casi, no, eh?

il 30/05/2010 alle 15:48

"il sole, quel vecchio mitomane" bellissimo
complimenti
un saluto
ninomario

il 30/05/2010 alle 16:24

vabbè... è un'eco letteraria (dalla poesia introduttiva de "L'imitation de notre-dame la Lune", ma ti ringrazio lo stesso)

il 30/05/2010 alle 20:19