mi sembra quasi un rito d'iniziazione premedievale all'aperto, rimane impressa l'ultima strofa, quella neve da cui è difficile tornare è un tocco da maestro, come il bel titolo,
sei un Axxopigliatutto
da Rich
grazie carissima, ci sono tracce di quei riti in queste visioni, c'è anche una premonizione di un possibile destino che m'attende... fra gli orsi... in Svezia.
Un abbraccio
Ax
è un'atmosfera rarefatta e su tutto aleggia un che di misterioso, di "tremulo".I lemuri (spiriti della notte un pò inquietanti) che grandinavano sulle piastre del petto( si sente il ticchettio) sono all'opera:il cuore resta sospeso mentre qualcosa prende forma, si libera dai lacci ed esplode in quel ruggito di ruote dentate. Cadono i veli e mi immergo nell'oltre:all'amore come alla guerrra!
Si, è difficile immaginare un ritorno di neve! L' ho inteso come "freddo" e nel gran calore che si sprigiona, il freddo di prima è lontano, dimenticato.
accattivante e vibrante di mistero .Bravissimo come sempre axel!
ti abbraccio eos
grazie carissima, mi riscopro sempre in sfaccettature nuove, attraverso le tue visioni...
Ti ringrazio di cuore, un abbraccio!
Ax
Bella poesia, mi ha colpito quel tuo gemito qual suono di battaglia. Bello l'incipit.
Mi è piaciuta molto, ma sai che io una critica dettagliata non te la so fare, c'è già chi la fa.
Un abbraccio,
helan
lieto del tuo passaggio, sempre, e delle tue parole...
Come te anch'io non sono estremamete analitico nel commentare una poesia, ne ricavo sempre un'impressione generale, lasciando agire l'inconscio...
un abbraccio
Ax