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Pubblicata il 28/05/2010
Tesoro mio,
cala la notte,
veloce,
come un guanto
di velluto,
le ore corrono
e non si ferma
questa corsa pazza
del mondo,
verso le cose,
verso i sogni;
e improvvisamente è già
tardi,
tardi per vederti,
per sentirti;
e tu capirai,
o forse non tanto,
tu così forte,
così
piena nei tuoi anni
verdi,
che ne sai,
della mia stanchezza,
che ne sai tu,
degli acciacchi,
degli anni volati,
che te li senti addosso,
della voglia di dormire,
di sognare,
di fermarsi un pochino,
e sparire,
per non essere beccato,
non essere seccato;
come puoi capire,
della mia lotta,
contro il tempo,
e gli anni perduti;
e a volte hai voglia
di viaggiare,
altre volte,
sei solo
un tizio stanco,
sei solo prono,
e vuoi solo chiudere gli occhi;
che ne sai,
che ne sai,
tu mi chiedi di esserci
e basta,
e tutto il resto,
per te
esiste poco.
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