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Pubblicata il 24/05/2010
Campane

Din.. don… dan…
campane lontane,
è mezzanotte
ed è appena nato.
La Messa è finita
e fuori, al freddo,
volontari offrono
vin brulè e panettone.
Un mormorio continuo
di auguri, pochi minuti,
poi ognuno a casa sua,
al calduccio a far festa.
Un ragazzo si attarda,
gira intorno al banchetto.
Ancora una fetta, ancora,
poi un altro bicchiere…
“Ti riscalda vero?”
“Si, fa tanto freddo.”
“Non ti ho mai visto,
come ti chiami?”
“Andavo a zonzo,
senza una meta,
poi le campane…
sembrava… non so…
che mi chiamassero:
- din-vieni don-da me -
e senza pensarci su
mi son trovato qui,
davanti al tuo banchetto
di fette di panettone
e buon vin brulé caldo”.
“Lo so, figlio, ero io
che ti chiamavo.
Questa notte resti
con me, per sempre.”
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Molto romantica. Dio Padre chiama in mille modi, quello descritto da te è quello più originale. Bravo! Ciao, Fabio.

il 25/05/2010 alle 06:08

Ti ringrazio Fabio, sei molto gentile.
Vincenzo con affetto e stima

il 25/05/2010 alle 08:34