PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/05/2010
Quando capita
fai il possibile,
tenti l'impossibile
e per un quarto della tua vita speri
e da non credente
ti attendi
un miracolo che sai non può essere
e ti resta l'amore infertile che corrode il cuore e l'anima.
Il pensiero ossessivo si ripete ad ogni accadimento
che altrimenti resterebbe banale e normale
e invece,
è sequela di sospiri di sorrisi e di bruciore agli occhi

certo, la certezza degli affetti
si
ma quando si possono rivolgere
non certo
a una foto.

colloquifrasordinmsE9510
  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (2 voti)

Hai ragione la certezza degli affetti non può venire da una foto, ma ha bisogno di concretezze, nè basta credere in un miracolo.
Belli i tuoi versi molto sentiti e apprezzati.
Ciao, helan

il 20/05/2010 alle 14:17

poi mi dirai come fare a ..fare miracoli
stupendo è il tuo ragionare che ammiro
affettuosità
ninomario

il 20/05/2010 alle 15:05

è sempre un piacere procurarti piacere constatando identità di veduta
un caro saluto
ninomario

il 20/05/2010 alle 15:08

i miracoli avvengono sempre nella vita
anche se sei miscredente,
il Signore è grande e ti sta vicino in questo istante.
Marygiò

il 20/05/2010 alle 19:22

Marygiò hai ricevuto il messaggio con cui ti chiedevo di cambiare foto per il secondo videoclip e che ho trovato "o marenare e l'ho pure musicato un pò e cercherò di fare il massimo perché troppo armonico e significativo ma col tempo
rispondimi appena puoi e fammi sapere

il 20/05/2010 alle 19:31

Secondo la "fides et ratzio" nulla nella vita è causale, anzi persino il particolare più insignificante si compie perché ha un senso proprio. Una vita vissuta e interpretata secondo il principio della causalità, porta inevitabilmente alla deriva. Quello che fai tu è il possibile, l'impossibile non puoi compierlo, perché non ti appartiene. Una foto, o un ricordo bello, non sostituiscono le emozioni, l'affetto, i sentimenti. potresti però immaginarti una persona al fianco (non preoccuparti, non corri il rischio di impazzire) e condividere e confidare con lei, i tuoi pensieri, le tue preoccupazioni. Questo è il primo passo per incontrare l'Assoluto. Un saluto, Fabio.

il 21/05/2010 alle 16:15

non voglio sembrarti scortese ma da " scotece " non ragiono mai secondo quanto detto da altri che posso condividere ma non assumere. La creazione in laboratorio di una cellula non mi ha sorpreso perché sicuro che prima o poi si arrivava a tanto e si andrà anche oltre ma non certo per emulare o raggiungere qualcosa che qualcuno già sa e già ha raggiunto. Convivo con le foto con le voci e le canzoni ma solo per riprendere e rivivere momenti che mi appartengono restando irripetibili. E non è un bell'essere.
Un caro saluto a un caro amico
ninomario

il 21/05/2010 alle 18:15

Caro, ninomario, se la mia intenzione era qualla di manipolare il pensiero e la coscienza delle persone, non spendevo il mio tempo su Poetichouse, ma svolgevo esperimenti di laboratorio, o in alternativa, fondavo una setta religiosa nella quale il sottoscritto si autoproclamava: l'uomo dai poteri divini, imparando nel frattempo qualche trucco dello sciamanismo. La tua "prudenza" ti fa dire di condividere, o non condividere, ma di non assimilare. Un punto di vista che rispetto, ma che secondo me non arricchisce, poiché si ferma alla superficie delle cose, non approfondisce e soprattutto non verifica le regioni (vere o presunte) degli altri. Forse non sai che i comportamenti e gli atteggiamenti, i pregi ed i limiti di ciascuno, dipendono per la metà dalle caratteristiche congenite e per l'altra metà dall'influenza dell'ambiente dove si vive. Ora, dire che non si ha la voglia, o che si ha la forza di non farsi influenzare dagli altri, nemmeno in minima parte, perché magari così facendo si pensa di essere persone intellettivamente più libere e capaci di scegliere in autonomia di pensiero, nella realtà si dichiara qualcosa che non esiste, poiché tutti influenzano tutti: l'insieme dei singoli ci condizionano (anche senza accorgercene) e il singolo influenza un altro singolo nel bene, come nel male. Inoltre negando, o rifiutando l'influenza degli altri, si riduce quell'altra metà dello sviluppo umano, quella relativa al fattore ambiente, o all'elemento sociale. Spero di essere stato chiaro. Un saluto, Fabio.

il 21/05/2010 alle 20:29

Capisco il tuo dire che ha un solo limite, quello di non conoscere le condizioni materiali e morali di chi ti legge
Avremo occasione di parlarne ancora e vedrai che un punto di comune concordanza si troverà.
Buona notte a te... per me insonnia da cilicio
ninomario

il 21/05/2010 alle 22:20