Sei il mio biografo?
E' quello che mi è capitato sabato.
Al pronto soccorso di un ospadale parigino.
Anche le ore di attesa erano cinque con la rotula lussata!!!!
Piaciuta.
ICSF
E ti pareva che trovassi un amico migliore di me"?!?
Facciamoci gli auspici a vicenda sapendo che apparteniamo a quella minoranza cge dicendo la verità non s'accorge di farsi del male.
Una mia zia diceva in dialetto: chi face bene se merita r'esse accise.
Alla prossima per eventuali chiarificazioni.
au revoir mon compagnon
ninomario
Una storia di oggi raccontata nei tuoi versi. Una storia tua, mia di tutti. Attese nelle sale d’ospedale, verdetti, condanne o assoluzioni. L’ansia, il dolore, la speranza o la delusione, sono sempre uguali e tracimano ovunque, nella finta banalità che ti circonda, tra un nome storpiato e un alto ancora. Amo molto la poesia che parla, con sincerità, della vita che ci circonda e la tua ne è un esempio eccellente. Ciao e grazie!
Ogni medico giura, fra l'altro, di curare i pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi spirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica; è uno stralcio del "giuramento di Ippocrate" che poi non è altro che un codice di comportamento che se osservato scrupolosamente dovrebbe aiutare a far guarire. Spesso, però, non viene osservato creando disagio a chi, già disagiato, ne diventa vittima.
Auguri a te con affettuosi saluti
ninomario
Grazie? e di che? La tua esperienza e sofferenza è come la mia e come quella di tanti, di troppi, subita dai troppi in silenzioso ossequio, in deferente rassegnazione; "ognuno si piange il suo" si continua a dire, ma io dico che se tutti piangessero assieme e all'unisono qualcosa potrebbe cambiare e in meglio circa il rapporto uomo-sanità-salute
Eccellenti restano anche le tue pacate deduzioni.
Carissimi saluti/e
ninomario