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Pubblicata il 17/05/2010
Sta’ zitto tu,
Annino,
gridò a un ragazzino,
in abito talare, un uomo, dall’altare,
non giocherai al pallone
e al campo non verrai:
la “giusta” punizione perché hai seccato assai.

Siccità e carestia,
rinchiuso in sagrestia per fare penitenza,
ero io la pestilenza;

fu al buio che fu luce per i pensieri miei:

nessuna via conduce ai tracotanti dei.

Un mondo,
diverso migliore,
ci serve,
per essere tale rispetto ci occorre;
rispetto per tutto
e senza riserve,
partendo dall’acqua, dall’aria e la terra;

con l’uomo che afferma la sua dignità:
uguale fra tutti senza sovranità.

fineprincipioprincipiofinenms1sette09
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Un buon padre che punisce il figlio lo fa per educarlo
con amore, affinché cresca con certi sani valori,
certamente il padre non gli toglie dignità, anzi...

saluti
vincenzo

il 17/05/2010 alle 09:17

L'hai detto "un buon padre" cioè uno che i figli ce li ha per davvero e che ride con loro e che piange con loro
e se uno"ti muore" resti morto anche tu. Altri chiamati tali non conosco, conosco i padrini e purtroppo i padroni. Ma sono tutt'altra storia
Nulla tolgo alla tua libertà di pensiero che rispetto.
Grazie e saluti cordiali
ninomario

il 17/05/2010 alle 09:51

che belle parole hai detto Nino,
sei molto saggio secondo me,
il mondo sta andando alla rovescia,
l'uomo sta inquinando tutto
l'acqua, l'aria, la terra.
ti ringrazio di avere mensionato
l'esistenza della vita.
buona serata.
Marygiò

il 17/05/2010 alle 19:41

Grazie Marygio sei un incanto e scrivere di te è grande evento
Un abbraccio
ninomario

il 17/05/2010 alle 21:22