il tuo sentimento è il mio ma è solo il primo, lungo e resistente, il secondo è che senza una mano tesa gli altri non sanno raggiungerti, ed è più nobile e so che anche tu lo condividi, bravo da rich
spiriti liberi ancorati ad un percorso ,caro Arturo ,qualche volte facciamo mentalmente rivolta poi la vita ci trascina,mi piace ,ti invio un abbraccio, cate
Proprio come Siddharta. Io...piu' di segnalibro...secondo il momento....mi sento...una virgola, punto esclamativo...o interrogativo. Come dicono certi saggi..."Chi parla non sa; chi sa non parla". Ciao
credo ci sia un tempo in cui lasciamo fare alla vita,ed un altro in cui ne diventiamo padroni,credo. l'imporante è il cammino verso la comprensione
Molto piaciuta, siamo veramente "segnalibri di una storia infinita" Saluti. Giorgio
scusami se faccio la voce fuori dal coro e dissento:i fratelli bisogna cercarli non possiamo arroccarci in una solitudine che sembra indifferenza perchè se tutti facessimo così nessun fratello arriverebbe mai dall'altro e amore è anche cercarsi reciprocamente. Chiamare è riconoscere l'importanza dell'altro, desiderio dell'altro, volontà di condividere il cammino con gli altri anche come segnalibro di una storia infinita, ma che è comunque storia umana.
Penso che sei molto stanco e amareggiato e deluso da chi pensavi fratello e invece si è rivelato nemico.
un abbraccio eos
infatti Rich, la mano tesa è fondamentale, nel senso che non bisogna mai chiudersi, ma essere accogliente, altrimenti è come dire no, grazie e a presto
si Cate, ci rivoltiamo spesso al destino, alle persone che arrivano, poi alla fine quello che "ci tocca" in un certo senso ci spetta...un abbraccio anche a te
mi piace la parola " segnalibro", nel senso che se la nostra vita è un libro, i segnalibri sono le persone importanti che ci segnano...ed a volte i punti interrogativi e le virgole col tempo diventano segnalibri, dipende dalla nostra coscienza e dal suo sviluppo...il punto interrogativo per esempio è intrigante...grazie amico mio
non credo piu' al diventare padroni della propria vita, ogni volta che l'ho pensato forse per una mia deformazione è arrivato un vento che ha tutto sconvolto, è vero comunque che se abbiamo momenti in cui crediamo fortemente a qualcosa bisogna insistere....condivido che alla fine è tutto un cammino verso la comprensione...grazie e ciao
no eos, forse non sono stato abbastanza chiaro, io voglio dire che i fratelli ariivano COMUNQUE, non ti devi preoccupare d'andarli a cercare, ti spettano perchè siamo tutti legati da una lunga storia, per questo ci incontriamo, ed è chiaro che bisogna essere disponibili, come dico all' inizio, è essenziale avere la disponibilità ad accogliere, mai chiudersi, se ci chiudiamo andiamo contro il destino...un abbraccio anche a te
Siamo tutti in cammino, ma non abbiamo ancora compreso appieno che la bellezza della vita risiede nel viaggio meraviglioso che percorriamo..
non poniamo abbastanza attenzione
al significato di ogni segmento di vita.
Vedi Arturo non bisognerebbe mai accetare passivamente,quello che ci offre la vita...
Ma dobbiamo aver un progetto, un obiettivo,
per rendere stimolante e vivace il nostro quotidiano...
Nei tuoi versi , noto rassegnazione..!
Allora, vivila con gioia questo cammino di vita!
Ciao! Dora
mi dispiace aver dato quet' impressione, anche eos mi ha detto la stessa cosa, volevo solo dire che non mi " sforzo" piu' d'avere un obiettivo, che spesso diventa uno scudo...io voglio mantenere i principi di vita quelli devono esser saldi, le cose in cui credo, ma per il resto...grazie comunque
molto pregnante, questo sentimento di abbandono, e comprendo benissimo la tua frase dei fratelli, che, in quanto tali, non hanno bisgono di essere chiamati, per intervenire.
Splendida chiusa!
Un abbraccio
Axel