Numerose sono le barriere che impediscono i tuoi passi,
sono troppe le frontiere che a varcarle non è più concesso,
il tremore per “ chissà se passa” questa rossa borsa
gonfia di speranza e di futuro che non c’è,
questa strana cosa che c’è dentro ma cos’è,
scegli una risposta: una pipa o un narghilé.
Mercenari dai capelli rasi, nerboruti e un po’ stressati,
fanno a gara per fermare quei viandanti scuri ed inchinanti,
certi di consumare ovunque il loro sacro rito,
questi ha creato un sito nel bangladesh,
no trepassing, actung, danger, stop e altolà,
tu non puoi più procedere al di qua.
Continuiamo a raccontarci giusti sul presente e sul passato,
a pensare di far giuochi seri da bambini sazi e straviziati
che già sanno tutto sulle strategie di guerra
per far fuori mustafà, battuto e steso a terra
da una bomba a grappolo o proiettili anticarro:
il memico è là.
Continuo a raccontarmi frottole
e a osservare il calare del tempo
sui tronchi
che, eterni pensati,
decrepitano.
Gambe tese o posate di sghembo,
busti eretti su sedie non ancora a rotelle
e un via vai di rumori che convergono
verso il silenzio.
Eterni non siamo, ma quanto ci amiamo!
nelverdevastatosetlipazze06nms