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Pubblicata il 07/05/2010
Non c'erano Finestre, in quei Mondi Lievi.

(Mi ascolto d'onice)

Nel rivivere il gesto
d'un pallido déjà vu,
ruoto la falce intorno,
a tagliare in due le ombre
che mi dipingono di nero,
mentre vuote echeggiano
le coppie di tremanti note,
dove muore senza fiato
il sussurro d'un nome dolce.
Amato, tentando un'Ave.

(gli obici puntati al cielo)

Areno i miei delfini sul deserto
d'un cuscino arido di sogni,
nei petrosi solchi di spente lacrime,
incapaci a nutrire gigli o margherite.
Irraggiungibili le stelle d'erba
alle parole roche e lente,
rotte sul fallito innesto d'ali azzurre,
iniettano radici nel solo marmo.

(a mezz'asta appendo)

Ho vinto soltanto spinose
medaglie di sonno,
senza ritorno e memoria.

(l'ultimo sorriso)
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quanto mi sono mancati axel, i tuoi splendidi enigmi che si lasciano sfogliare con mani delicate....anche questa nel solco della sublime tristezza..un abbraccio

il 07/05/2010 alle 09:32

ben tornato. Avvolgente, eterea e no, non "dove le ombre mi dipingono in nero" e non dove "le stelle d'erba iniettano radici nel solo marmo"(qui premio frase più riuscita dell'anno), si distende negli ultimi tre versi e anche il titolo è all'altezza.
Non c'erano parole in quei mondo lievi, bye Rich

il 07/05/2010 alle 09:49

Temevo di non poterti leggere più, ma stamani finalmente spero sia tutto risolto...e questa tua giunge a darmi il saluto del nuovo giorno.
L'ho letta con interesse e mi ci trovo del tutto in questi tuoi splendidi versi e li sento particolarmente, forse perchè sono nello stato d'animo adatto ad accoglierli e a farli anche miei.
Resto sempre incantata dalle metafore e dalle immagini che sai suscitare e che danno sempre emozioni.
Grazie Axel...un abbraccio,
helan

il 07/05/2010 alle 09:53

grazie per le tue commoventi parole,
ti abbraccio, ben ritrovato, Arturo!
Ax

il 07/05/2010 alle 10:09

e ben ritrovata, carissima, lieto del tuo commento e per il premio conferitomi! :-)
Un abbraccio e buona giornata!
Ax

il 07/05/2010 alle 10:10

Anch'io ho avuto un attimo di panico, poi gentilmente la redazione ha risposto ad un mio messaggio e ho atteso fiducioso...
Ti ringrazio per il commento partecipato, anche se mi spiace che il tuo stato d'animo sia atto a questa condivisione, spero che tutto passi, come dice il saggio...
Un abbraccio e grazie a te!
Ax

il 07/05/2010 alle 10:12

L'onice, secondo gli antichi egizi, simboleggia l'aldilà ma è anche la pietra dell'autostima: quindi credo che nella tua poesia la citi a simbolo dei sogni morti, incapaci di "nutrire gigli o margherite" e anche un farsi coraggio nell'amarezza del seppellire "i morti"( Sogni).
"Questo di tanta speme oggi mi resta": "spinose medaglie di sonno...." l'ironia amara di quel sorriso a mezz'asta mi richiama i versi del Foscolo .
bella e triste, sofferta ma coraggiosa!
è bello rileggerti axel!
un abbraccio eoskarma

il 07/05/2010 alle 11:44

Grazie per le ricche citazioni, sempre lieto del tuo costante studio sui miei versi... :-)
un abbraccio
Ax

il 07/05/2010 alle 14:46

Momenti cromatici e stati d'animo sche "sfumano" incisivi nella dolce intensita' di un mondo lirico notturno, dove il verso esplora lacrime e sogni nei "pensieri" dell'anima. Lo spazio e' al contempo onirico e meditativo. Molto intense quelle spinose medaglie senza ritorno e senza memoria, sottese nella coscienza di un vivere su fragili ali d'azzurro. Quel "cuscino arido di sogni" s'illumina e terge nel disincanto malinconico di lacrime "spente".

un caro saluto,

noa

il 08/05/2010 alle 10:04

grazie di cuore per le tue splendide parole, carissima Sabrina, la poesia è anche nelle tue percezioni preziose che mi gratificano.
Un abbraccio
Axel

il 08/05/2010 alle 10:14