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Pubblicata il 01/05/2010
Una canottiera
su un corpo fragile,
una calza nera
su un viso tenue,
un estintore
capace di estinguere desideri di amore,
su braccia tese,
protese là in cielo
per cancellare la macchina blu,
di un bambino impaurito,
giusto in tempo arrivato;
vittima che vittima ha cercato,
per portare il messaggio di chi senza coraggio comanda.

Grandi piccoli,
hanno il mondo calpestato
per chiarire che il tempo,
per chi non si contenta, non ce n’era proprio più.

Cercavi di convincere,
non certo di morire,
cercavi di resistere
oppure di capire
le mille voci eccentriche fissate nel cervello
che sul più bello tacque,
chiamandoti monello,
fissandoti a modello per le generazioni
che cercheranno invano grandissime emozioni,
lontane dall’assurdo di chi sceglie il macello
e un mondo vile e torto
ridotto ad un budello.

faccedibronzorestanonms200107
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Un 5 per il tuo coraggio.
un plauso per il ricordo di momenti tragici scolpiti nelle nostre menti.

pagano sempre i piccoli.

con affetto
poetessa.

il 02/05/2010 alle 19:27

Hai proprio ragione! Bisogna aver coraggio per esprimersi in una società che difende e premia gli assassini e offende e ammazza gli inermi e gli indifesi... però confido nel riscatto che farà piccoli i Grandi e grandi i piccoli e senza violenza.
mi permetto, se sei d'accordo, un abbraccio
ninomario

il 02/05/2010 alle 20:07

certo che permetto e ti ringrazio di aver sollevato una questione cosi spinosa.

con affetto.
Maria

il 07/05/2010 alle 17:31

e ancora tutta aperta e rimasta impunita
a rileggerci
ninomario

il 08/05/2010 alle 10:32