splendido ritorno.....ma mi spieghi, aldilà della beltà formale (ovvia, dato l'Autore) del componimento, il rimbalzo geografico dalla Numidia alla Norvegia al plateau anatolico di Adrianopoli....ci sono forse iscrizioni che le collegano, da portare alla banca dati di Longyearbyen...che è anche un pò italica no?....anche se ce la siamo dimenticati....magari adesso Berlusconi farà un piano di sfruttamento...sempre che lassù non ci chiamino terrùn....
p.s. : ma non era più 'trionfale' rientrare da Silla che da Giugurta iogurthino ? E Bocco (non oso pensare al diminutivo...) che fa?
Tra l'altro, manca pure il Belgio. Mia mamma lo dice sempre che uno manco degli amici si può fidare. E poi queste emozioni - il ritorno di PH, l'anticiclone delle Azzorre (che non esistono) e l'osso che si vede dal mio dito - mi fanno venire sonno.
ti dico solo che l'infinito narrativo è sexy. e per questo dobbiamo essere molto grati a Sallustio.
l'osso che si vede dal tuo dito? sei splatter!
al Belgio e al Lussembruco mi pare opportuno dedicare un'apposita poesia, casomai: che ci azzeccano con quel berbero di Joo-Gurta?
l'ha proprio inventato Lui? E Titus Livius? Comunque sull'infinito come tempo erotico o pornografico concordo...specie se reso intensivo..quante erano le verghe di Apollinaire?.....e magari potevano pure continuare....essercene ad libidinem
anche se, anche se: e gli imperfetti di Flaubert??
già lodati da Marcel.