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Pubblicata il 30/04/2010
“Terra, ti guardo da dietro una nuvola,
osservo in silenzio i tuoi mari
di spumeggianti e briose onde,
culle preziose di vita per colonie di squame dai mille colori
e molluschi in vesti di agenti segreti
che spiano i fondali da gusci leggermente dischiusi;
Terra, ammiro i tuoi prati
affrescati su piane e colline,
tinteggiati dal grano maturo,
da petali, corolle
e fresche foglie appena nate;
lotti di terreno, cuciti insieme
come una grande coperta patchwork
dove ancora farfalle dipingono l’ aria
con alate tavolozze di colori..

Terra, io ti sento
nei brividi maestosi di ghiacci galleggianti,
dimore giocose di buffi pennuti in frac
e di mammiferi dagli occhi tondi e neri,
sfere luccicanti di una tenerezza
spesso dimenticata dall’ uomo.
Ti ascolto Terra, nel sudore del sole,
nelle tempeste di sabbia,
nei tamburi dei villaggi,
dove la gente danza ogni giorno
un po’ per tradizione,
un po’ per sorridere alla vita,
un po’ per dimenticare
che domani mangerà altra polvere.

Ammiro dall’ alto , Terra,
le cime prorompenti delle tue montagne,
rifugio sicuro di vigili rapaci,
naviganti ai confini del paradiso,
capaci di dialogo con il fischio del vento,
osservatori attenti delle pedine terrestri,
dei loro movimenti,
limitati come in una scacchiera..
Canto, con te, Terra,
le canzoni cantate dalla pioggia battente
che getta le sue gocce su fitte foreste
lasciando che ogni foglia diventi corda di violino,
ogni ramo percussione tribale,
ogni specchio d’ acqua tasto di pianoforte;
incavi di tronchi spaccati al cielo
suonano come flauti dolci al passar dell’ acqua
e cori di uccelli intonano ritornelli di antiche nenie del bosco…

Mi disarmo, Terra, davanti a tanta bellezza
e pure il respiro trattengo
perché tu non ti accorga della mia presenza,
perché tu non scorga sul mio viso
la lacrima di vergogna per quella parte di umanità
che non rispetta il tuo vivere e il tuo creare,
spezzando ogni armonia naturale
nel vano tentativo di dominarti.
Siamo soldati di battaglie già perse:
ogni ferita a te inflitta
è una ferita sulla nostra pelle,
un respiro in meno da bere,
un battito in meno di vita.”

( Sabrina Z. )
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