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Pubblicata il 27/04/2010
Fra Mari e Crateri di Luna che Vai

(Il fulmine colma le vie)

Sono i percorsi marini che imbocco
d’ansia smarrita nel buco del cuore,
lasciandomi l’alga di spalle e le stelle
fiorite d’assenzio e di grazia,
a spremermi gli occhi e le mani
che invocano nuovi deliri e ricami,
nelle sponde perfette di tenere braccia.

(del vuoto spinoso e intrigante)

Nella prigione di carne il tempo è maestro,
l’anima arrotola i confini sedotti
e nuda s’immerge nell’olio bollente
degli inferni migliori e paradisi profani,
sfibrando corolle di girasole spolpato,
perso nelle valve di seta che urlano fuoco,
mentre il tempo si ferma a guardare.

(fra il cielo e la terra che trema)

Tacciono le dita sgranate dal mare,
il ventre sciolto nell’onda
svuota le sabbie del petto.

(guizzando d’argento fra le tue labbra)
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grazie Veitla, gentilissima, listo di sapere che mi segui con affetto che contraccambio
Un abbraccio
Ax

il 27/04/2010 alle 21:03

e nei percorsi marini a trovare il senso dell'origine primordiale,rituffandosi nel liquido amniotico e ricongiungendosi all'essere, dove la carne non è più prigione
busserl
lilli

il 28/04/2010 alle 08:58

lieto di ritrovarti qui, cara Lilly...
su questi percorsi marini... :-)
Busserl...
Ax

il 28/04/2010 alle 09:40

:-) :-) :-)

il 29/04/2010 alle 14:54

:-) :-) :-) :-) :-) :-)

il 30/04/2010 alle 11:14