Che colpa tu ne hai
Se ti ha visitato proprio Lui
E le parole ti si sono spente in bocca
Non potevi proseguire
E dubitavi fosse Lui
E quando mai capita
Che il Cielo entri nella vita
Misera d'un uomo misero fra i tanti
Tu sei uno sfigato
Tu sei un assassino
Il rimorso balla il bolero nel tuo cervello
In quelle giornate sì calde
Cosa vuole Lui da te?
Fai conto un giorno come tutti
È uno spirito oscuro che soggioga questa terra
I colossi silenti, il sudore dello schiavo
Sì, li conosciamo tutti
E un pastore disperato
Rientra a casa al calare
Lento dell'ennesima sera
Accende il fuoco
Ma il fuoco non s'appiccia
Mangerà pane e formaggio per cena
E il pastore disperato
Vede il fuoco accendersi
Abbacinante alle sue spalle sugli alberi
La voce dell'Eterno!
È il tuo Signore!
Bisogna prostrarsi!
Oh, i Suoi occhi a vedersi
Sono tali che li potresti perfettamente
Descrivere pur non avendoli scorti
Là nel fremere e nel fiato della fiamma
Come follie tremanti nel buio
Ti risvegli il mattino
Come un relitto inutile
E l'angoscia ti cola dal volto
Quest'uomo che mangia pane e formaggio per cena
Ha avuto la visita del Signore
Ti prostrerai tu al Superno?
Oh, l'hai sempre fatto!
Cosa vorrà da te il Superno?
Eppure se appena ti guardi
Tu conosci il suo Verbo
Ché Egli ha deposto il Verbo
Sulle tua mani grigie e indegne
Tu sei un peccatore
Tu mangi il cibo della strada
Tu vaghi con le pecore
Tu hai ucciso un uomo...
Ed Egli ha deposto il suo Verbo nelle tue mani
E tu impazzirai già domani
E tu sentirai le voci cantare
"La la la lah
Rendiamo omaggio
All'Immortale
Oh prendi coraggio
Sciocco mortale
La la la lah
Pover coglione
Piccolo omino
Tu puzzi di caprone
Piccolo cretino
Nel Gran Palazzo
Che vai a fare?
Testa di cazzo
Ah, lascia stare!"
I tuoi pari e fratelli ti prendono per il culo
Dove andrai domani?
Egli ti vuole! Garanzie d'immortalità
Sparate alte sopra la sabbia
Che copre e corrode gli altari dei padri
Perché proprio su di te
Gli alberi parlano e Iddio confida?
Lo sai che quando sarai là
Non potrai muovere la lingua
L'odio e l'oscurità già ti sono compagni
Chi è così stolto lassù da far guidare uomini
A chi non sa guidare pecore?
Forse che i mari gli si apriranno?