PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/04/2010
Se ci ripensi un attimo a quanto t’è accaduto,
il giorno della nascita da un vuoto sei venuto,
contenitore tiepido di cellule in fermento
depositate svelte, depositate lente, depositate strambe.

E t’hanno alimentato coi latti di giornata,
e t’hanno anche vestito con seta, lino o iuta,
e t’hanno anche istruito in stanze o per la strada,
parole hai ripetuto anche se molto strane e silenziate.

Hai condiviso un simile da sempre sconosciuto,
costretto dall’idea che il tuo va ripetuto,
ed hai seguito folle dirette verso un punto
che un bullo t’indicava c’avresti mai raggiunto.

Ma quanto gliene fotte agli altri, molto a te stesso,
se una vita grama si ferma o si trasforma
in puro stillicidio di formule pensate
solo per far danaro e in questo trasformate.

L’unica libertà che l’uomo ha veramente
è quella di morire solo e a suo gradimento,
almeno questa va lasciata stare,
l’ultima libertà lasciategliela godere.

altrochepraivasiprimoa09nms
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