Ho in mente stelle marine e mezze lune,
una clessidra che non bada al tempo,
tempo che s’è fermato al dado tratto
e il Rubicone è solo un fiumiciattolo.
Ho in mente un serpeggiare di alberelli,
lunghi e protesi verso un cielo ignoto
rami sottili, pungenti come staffili
pronti per fustigare schiene grate.
E soprattutto sconfinati monti
privi di vita, squallidi, perdenti,
con pali sparpagliati di cemento.
E nell’insieme la veduta stona,
e in mente l’accompagna una campana
che pare che si muova, ma non suona.
quasiundigestivonms16410