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Pubblicata il 19/04/2010
Ho in mente stelle marine e mezze lune,
una clessidra che non bada al tempo,
tempo che s’è fermato al dado tratto
e il Rubicone è solo un fiumiciattolo.

Ho in mente un serpeggiare di alberelli,
lunghi e protesi verso un cielo ignoto
rami sottili, pungenti come staffili
pronti per fustigare schiene grate.

E soprattutto sconfinati monti
privi di vita, squallidi, perdenti,
con pali sparpagliati di cemento.

E nell’insieme la veduta stona,
e in mente l’accompagna una campana
che pare che si muova, ma non suona.

quasiundigestivonms16410
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hai ragione: questo mondo non è più a misura d'uomo!
un saluto eoskarma

il 19/04/2010 alle 11:25

attenzione e comprensione da ringraziare
salute/i
ninomario

il 19/04/2010 alle 12:15